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La danza classica indiana sta diventando sempre più popolare in occidente soprattutto negli ultimi decenni con l’avvento di internet, youtube, i social che danno la possibilità a tutti di guardarne i vari stili, ascoltarne la musica, ammirarne gli ornamenti e i variopinti costumi. Ecco l’intervista a Rosella Fanelli che ci permette di addentrarci nell’atmosfera che la danza indiana porta con sé. Il 15 e 16 febbraio sarà organizzato a Cesenatico un corso. È possibile seguire a questo link le info specifiche.

Cosa può apprendere una persona al corso di danza indiana?
Si tratta di una disciplina artistica che trae origine dal tempio e dagli antichi testi sacri indiani per poi arricchirsi, nel tempo, di contenuti estetici, ritmici e teatrali.
In generale quando parliamo della “danza indiana” soprattutto considerata nella sua tradizione millenaria ci riferiamo ad una prassi artistica, non solo connessa al movimento, come si potrebbe pensare in occidente, bensì ad un tutt’uno con teatro, musica, poesia, mitologia, filosofia, psicologia, rituale, spiritualità, yoga. Come se fossero tante sfaccettature di uno stesso gioiello.
Si può parlare di una sola danza indiana o più tipi?
Le danze indiane sono varie e i diversi stili rispecchiano le tante etnie, culture, religioni, lingue, i differenti climi presenti nel subcontinente indiano. In ogni caso tutte le danze classiche sono accomunate tra loro perché tutte fedeli agli insegnamenti degli antichi trattati in lingua sanscrita come il Natya Sastra e Abhinaya Darpana, veri e propri codici che sanciscono le regole  alla base di queste danze classiche.
Se osserviamo una danzatric* indian* saremo catturati da vari elementi come per esempio il trucco degli occhi, le sopracciglia molto marcate, gli ornamenti del capo, fiori, perle, sontuosi orecchini, collane scintillanti, i costumi multicolori di seta sgargiante.
E quando inizierà a danzare, racconterà la storia oggetto della performance attraverso il linguaggio delle mani che formano segni chiamati Mudra, con l’espressività del viso e degli occhi chiamata Abhinaya e tramite una parte tecnica affidata ai movimenti del corpo in particolare delle braccia e dei piedi.

Questa danza riconduce a quella sensazione di benessere che si percepisce quando ci si è persi e poi si ritrova la strada

Rosella Fanelli
A Cesenatico che stile si pratica?
La danza classica indiana che si pratica a Cesenatico è lo stile Kathak. È tra i più attraenti per l’occhio occidentale perché si fonda su paradigmi ritmici molto accattivanti affidati al lavoro dei piedi che ricorda moltissimo il Flamenco, le caviglie del danzator* sono avvolte da centinaia di campanelli chiamati Gungroo. Inoltre la danza Kathak si avvale di fantastiche piroette, quando il/la danzatric* con l’ampio costume inizia a volteggiare trasporta lo spettatore in una dimensione estatica quasi ipnotica.
Come possiamo descrivere l’esperienza del gruppo di Cesenatico?
Il gruppo di Cesenatico sta seguendo da circa un anno e il livello raggiunto è notevole, questo a dimostrazione che, come lo Yoga anche la danza indiana Kathak può facilmente attecchire in un contesto fuori dal luogo di origine. Trasferire a Cesenatico, una simile arte apparentemente lontana ed esotica perché appunto proveniente da un paese come l’India, non è azione che segue una strategia del mercato globale, ma risponde ad esigenze genuine di persone che in qualche modo si sono cercate e ritrovate con la comune passione di imparare dalle basi questa danza. Le lezioni sono strutturate in weekend intensivi di 10 ore. Tutti i gender possono praticarla e almeno provarla (prova solo su prenotandosi per tempo).
Perché una persona dovrebbe partecipare al vostro corso che è in cantiere? 
Il motivo per cui questa danza può attirare sta nel fatto, a mio avviso, che riconduce all’origine, a quella sensazione di benessere che si percepisce quando ci si è persi e poi si ritrova la strada per ritornare a casa.
Non dimentichiamoci che la danza indiana si collega alla creazione dell’universo, alla necessità che hanno gli esseri umani di esprimere i propri sentimenti, di narrare gli eventi della vita, siano essi belli divertenti oppure orrendi, tragici, o magari comici, stupefacenti.. o da brivido!
Mi convinca a partecipare…
Credo che proprio in questo momento storico in cui assistiamo ad un ritorno alla natura, ai valori primordiali, alla ricerca di una prassi che allinei corpo mente e spirito, al diffondersi delle pratiche yogiche e meditative; la danza con la sua dinamicità e allo stesso tempo con la sua disciplina, possa essere una via di ricerca per la persona che ne intraprende il percorso formativo.
In senso più ampio, aprirsi ad altre culture attraverso l’arte può diventare un prezioso arricchimento per la nostra contemporaneità. Frequentare questo corso di danza, aiuta il praticante ad allenare i suoi talenti espressivi, ad avere rispetto per il gruppo e per il maestro. Assimilare un vocabolario antico mette il praticante in una condizione di maggiore armonia con sé stesso e con la natura tornando a sentirsi egli stesso natura. Infine vorrei invitare tutti a venirci a trovare al circolo Arci Borella di Cesenatico in occasione del nostro prossimo incontro (Febbraio 15-16).
 
Alessandro Mazza

Alessandro Mazza

Mi piace farmi gli affaracci vostri!

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