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“Ad oltre un anno dal voto in Consiglio Comunale – scrive il M5S in una nota -, Pd e Pri si ritrovano con un cronoprogramma già scaduto per la firma della convenzione relativa a quel pasticcio dell’accordo di programma sulle colonie di Ponente Ambito 1. A confermare i dubbi relativi a quell’intervento Il Movimento 5 Stelle di Cesenatico ha presentato al Consiglio Comunale dello scorso 13 febbraio una interpellanza per chiarire l’ esistenza sul vincolo dei terreni, a suo tempo ceduti dal Demanio forestale ad Enti senza scopo di lucro con il vincolo di uso perenne a turismo sociale (colonie), nel caso di mancata realizzazione di tale strutture ricettive a scopo sociale,  debbano tornare di proprietà del Demanio e quindi della Regione Emilia Romagna”.

“A riprova di tale ipotesi – sottolinea Giuliano Fattori – sussiste una recente sentenza di Cassazione a fronte della quale nel 2014 la Regione è ritornata proprietaria di un terreno con le caratteristiche appena enunciate. Per chiarire la problematica e verificare la congruità del voto del Consiglio Comunale Il Movimento 5 Stelle ha richiesto la costituzione urgente di una Commissione Consigliare di inchiesta , che possa presiedere a tutti gli accertamenti da condurre sullo stato giuridico vigente relativo alla proprietà dei terreni su cui insistono le colonie dismesse a Ponente e Levante ed i terreni inedificati, il cui acquisto fosse presidiato e disciplinato con la clausola pattizia di destinazione in perpetuo a colonia marina”.

“Sarebbe un interesse dell’amministrazione avvallare la richiesta del Movimento, come sarebbe interesse della città di Cesenatico, evidenziate anche le critiche di alcune associazioni di categoria a quell’accordo di programma, cassare l’intera speculazione considerata la scadenza dei tempi per la firma della convenzione, e soprattutto considerato che fu il Vicesindaco Gasperini che aveva bollato l’intervento come “una banale lottizzazione” e il sindaco Gozzoli che parlava qualche anno fa di “un progetto già vecchio, che non ha niente di innovativo ma che assomiglia molto alla lottizzazione già vista 40 anni fa a Valverde”,

 
Alessandro Mazza

Alessandro Mazza

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