fbpx
 
 
 
 

Sono le ore più delicate per l’emergenza coronavirus. L’obiettivo – già raggiunto in altri paesi europei – è quello di circoscrivere al più presto l’area del contagio, risalendo l’intera filiera di contatti avuti dai pazienti affetti da COVID-19.

Ma in queste ore concitate di emergenza, che cosa sta facendo la Regione Emilia Romagna che, con il caso di Piacenza, è entrata ufficialmente nel mirino del virus? Ce lo spiega l’assessore regionale alle Politiche per la salute Sergio Venturi.

“Nonostante al momento non ci siano casi accertati in Emilia-Romagna, l’Unità di crisi regionale è pronta a gestire eventuali criticità. E’ stato inoltre ampliato l’orario di ricevimento dei campioni da parte dei due laboratori di riferimento regionali, di Bologna e Parma. Il tutto in pieno raccordo con ministero della Salute, Protezione civile, Regioni Lombardia ed Emilia-Romagna e Aziende sanitarie”.

Per quanto riguarda le due aziende coinvolte, Unilever e Mae spa, Venturi conferma l’attivazione dei protocolli ministeriali previsti, anche se in capo alla Regione Emilia-Romagna c’è soltanto il caso della Mae di Piacenza, ovviamente monitorata con la massima attenzione in pieno raccordo con l’Azienda sanitaria di Piacenza.

“La Regione Emilia-Romagna – prosegue l’assessore – attraverso l’assessorato alle Politiche per la salute e l’Azienda sanitaria piacentina, sta collaborando con le Aziende sanitarie lombarde e conferma la massima disponibilità a mettere a disposizione le proprie strutture ospedaliere per accogliere, in caso di necessità, pazienti provenienti dalla Lombardia con problemi diversi da quelli legati al Coronavirus e che non possono accedere al Pronto soccorso attualmente chiuso, come peraltro sta già avvenendo dalle prime ore di oggi. Inoltre, è impegnata a realizzare tutte le misure di isolamento e sorveglianza concordate con i colleghi lombardi”.

“Chi è entrato in contatto con il paziente zero, il primo a essere stato diagnosticato al Coronavirus è già stato individuato dai Servizi della Regione Lombardia, che sta facendo tutti gli accertamenti del caso. In secondo luogo, se qualcuno lavora o frequenta gli ambienti di quella stessa persona o ha sintomi o dubbi, invito a contattare il 118 invece di presentarsi al Pronto soccorso. Voglio tranquillizzare sul fatto che la situazione è monitorata da tutti i servizi, sia quelli lombardi sia i nostri per quanto ci compete”.

 
Inviando questo modulo acconsenti al trattamento dei dati secondo le vigenti norme di Privacy e diritto di autore. Per maggiori informazioni vai alla pagina Privacy e Cookie.

Leave a Reply