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Quasi tre imprese su quattro accusano ricadute negative dall’emergenza sanitaria. L’86% prevede un peggioramento dei risultati economici per il 2020

Quasi tre imprese su quattro accusano ricadute negative dall’emergenza sanitaria provocata dal Coronavirus. L’86% prevede un peggioramento dei risultati economici per il 2020. Il 67% ritiene molto probabile il ricorso ad ammortizzatori sociali. Trasporto persone e turismo i settori più esposti. Sono i principali risultati della rilevazione effettuata dalla CNA presso micro e piccole imprese emiliano-romagnole attraverso un questionario che ha ricevuto nella nostra regione 1.671 risposte.

Il 73,0% delle imprese interpellate sta registrando effetti diretti sulla propria attività in primo luogo come conseguenza della flessione della domanda, ma anche per difficoltà nei rapporti con i fornitori e problemi logistici. Le maggiori criticità riguardano il trasporto persone con il 98,5% che registra una drammatica contrazione della domanda. A seguire il turismo con l’89,0%, poi moda (83,6%), servizi alla persona (82,6%), agroalimentare (75,3%). Percentuali superiori al 60% anche nei trasporti merci, servizi alle imprese e manifattura meccanica. Nelle costruzioni solo un’impresa su due lamenta ricadute negative.

La totalità delle imprese di trasporto persone (100,0%) prevede che l’emergenza sanitaria impatterà negativamente risultati economici dell’esercizio in corso, il 97,4% del turismo e il 94,3% della moda. Oltre l’80% per servizi alla persona, agroalimentare, manifattura meccanica e autoriparazione. Più in dettaglio, un’impresa su quattro (26,5%) indica la previsione di un calo del fatturato superiore al 15%, il 20,6% invece stima una flessione tra il 5 e il 15% mentre il 36,4% ancora non sa valutare. Le micro e piccole imprese appaiono particolarmente esposte anche perché la loro capacità di resistere alla brusca contrazione della domanda potrebbe esaurirsi nel giro di poco tempo se, in attesa di una normalizzazione della situazione, non venissero attivate misure energiche di sostegno alle attività economiche.

Tra le criticità che devono affrontare micro e piccole imprese i tassi di presenza dei propri dipendenti. In mediail 15,4% registra un aumento delle assenze con punte del 20,6% nel trasporto persone e del 18% nei servizi alla persona.

Le imprese emiliano-romagnole mostrano di reagire con adeguata tempestività al nuovo contesto. Quelle che operano nei settori più esposti e che stanno subendo l’impatto maggiore hanno già messo in campo le prime contromisure attraverso contatti con clienti e fornitori o individuando soluzioni adeguate per la gestione del personale (il 47,1% delle imprese turistiche, il 45,3% per quelle di servizi alle imprese e il 41,0% per i servizi alla persona).  In media il 36,8% ha già definito e/o avviato azioni per fronteggiare la situazione.

Se la fase di emergenza dovesse prolungarsi il 66,9% delle imprese intervistate ritiene probabile il ricorso ad ammortizzatori sociali. Percentuale che sale al 75% nella moda, 74% nella meccanica e 69,4% nel trasporto persone. Tutti gli altri comparti mostrano percentuali superiori al 66% ad eccezione dei servizi alle imprese (il 52,8%) e servizi alla persona (55,2%).

“Le imprese della nostra regione sono oggi particolarmente esposte – afferma il direttore di CNA Emilia Romagna Fabio Bezzi – e, pur apprezzando la tempestività mostrata sia dal Governo che dalla Regione Emilia Romagna nell’affrontare l’emergenza, riteniamo urgente procedere rapidamente nella definizione di un piano d’azione straordinario con misure rivolte alle micro e alle piccole imprese finalizzato ad imprimere una scossa all’economia dei nostri territori, in sofferenza da troppo tempo”.

“L’emergenza in atto – continua Bezzi – sta generando effetti molto negativi su interi settori e filiere che richiedono immediate misure di sostegno e di ristoro dei danni. In particolare registriamo un blocco pressoché totale nel settore privato del trasporto persone, gravi difficoltà nel trasporto merci, blocco nel turismo, nei servizi di allestimento fieristico e organizzazione eventi, e difficoltà trasversali a tutti i settori principali della manifattura e dei servizi in Emilia-Romagna. In particolare per quanto riguarda la manifattura si stanno già subendo i cali degli ordinativi provenienti dalla Cina e dai paesi esteri più colpiti, mentre ci sono rallentamenti negli approvvigionamenti di materie prime e semilavorati. Per quanto riguarda i servizi alle persone, i provvedimenti restrittivi generano una forte flessione della domanda. Lo stesso vale per i servizi di ristorazione e somministrazione, con conseguenze per la filiera alimentare interessata. La gestione di questa emergenza – conclude Bezzi – richiede risposte non convenzionali, questi numeri dimostrano quanto sia necessaria un’azione straordinaria per sostenere le nostre economie territoriali”.

 
Anna Budini

Anna Budini

Anna Budini scopre il mondo del giornalismo nel 2004 nella redazione de La Voce di Romagna. Ha poi l'occasione di passare ai settimanali nazionali, inizia così a scrivere per Visto, ma nonostante la firma sul nazionale, scopre che la sua grande passione è la cronaca locale. Dal 2016 ha iniziato a scrivere per il Corriere della Sera di Bologna.

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