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di Giulia Mauro

Nei giorni delle restrizioni, delle quarantene obbligatorie o volontarie, in cui siamo chiamati a rinunciare alle nostre libertà in nome di un bene superiore, c’è qualcuno che s’ingegna per alleviare il nostro senso di oppressione. La musica è uno di questi: un’ancora contro la tristezza, un veicolo verso la libertà.

La cantautrice Silvia Vasini, in arte Darma, bolognese di nascita ma bellariese di adozione, ha prodotto il suo primo album dal titolo “Vertigine” già online sui canali YouTube e – coronavirus permettendo – in uscita ad aprile.

Nata in una famiglia di musicisti, la passione per la musica è cresciuta in Darma sin da bambina: “La musica ha sempre fatto parte della mia vita, diciamo che è sempre stata impressa nel mio Dna: mio nonno suonava la chitarra, mio zio la fisarmonica e la sorella di mio nonno era una cantante”.

Darma, come nascono le tue canzoni?

“Sin da piccola scrivevo poesie poi, a 14 anni, ho iniziato a suonare il pianoforte e da lì le mie poesie sono diventate musica. Oggi mi siedo al pianoforte, ascolto le miei emozioni, le metto in musica e, interpretandole, cerco di trasmettere la mia autenticità. Nell’arte secondo me è importantissimo essere autentici e sinceri”.

Di cosa parlano i tuoi brani?

“Il mio ultimo disco, intitolato “Vertigine”, parla d’amore, di libertà e di sentimenti. È molto femminile, ma quando si parla di passioni, non credo ci siano distinzioni tra uomo e donna”.

Da dove nasce l’idea di incidere il tuo primo album?

“Ho sempre creduto che quella di cantare fosse più un’esigenza personale che non un possibile mestiere: la musica è una Dea generosa che guarisce, arricchisce, fa sentire vivi. Poi la consapevolezza della composizione è arrivata dopo, da grande, quando qualcuno mi ha fatto notare che ero bravina a scrivere canzoni: è stato lì che ho pensato di registrare Vertigine”.

L’album è dedicato a qualcuno in particolare?

“Il disco si rivolge a tutti, vuole parlare ai sentimenti di ciascuno, ma in cuor mio lo dedico a mio nonno. È stato lui, apparendomi in sogno, che mi ha dato l’idea di incidere le mie canzoni. Per me i sogni sono segnali, indicazioni che l’Universo ci manda”.

Come è nato il disco di “Vertigine”?

“Se l’album è nato lo devo molto alla mia forza di volontà che mi ha permesso di credere nella mia passione. Sono una persona positiva e cerco sempre di cogliere gli aspetti positivi delle situazioni. Poi, frequentando la scena musicale romagnola, ho conosciuto Francesco Giampaoli, bassista e produttore e insieme abbiamo deciso di lavorare ed arrangiare i pezzi racchiusi nel disco Vertigine”.

Qual è il messaggio trasmesso attraverso le canzoni di questo disco?

“Il filo conduttore è il senso di Vertigine: la paura del vuoto, il timore di buttarsi quando non ci sono certezze, è questa la metafora che ricorre in molti pezzi. Se dovessi dire una parola che racchiude tutto lo spirito del disco, direi “libertà”: libertà di essere se stessi”.

A quando il lancio ufficiale del disco?

“Inizialmente il lancio era previsto per fine marzo, ma data la situazione che stiamo vivendo, è impossibile ad oggi indicare una data precisa. Sicuramente penso ad una grande festa all’insegna della musica, dell’arte e del senso di libertà che oggi più che mai reclamiamo: attendiamo solo che l’Universo ci dia il via”.

La libertà dei sentimenti e di esprimere se stessi, cantata in dodici brani: è questa l’essenza del disco “Vertigine” con l’augurio e la speranza di poterlo festeggiare presto assieme. Intanto però, come ci dice Darma: “Facciamoci aiutare dalla musica, che guarisce chi la fa e chi l’ascolta. Le cose belle non perdono il loro senso nei momenti di difficoltà, magari muteranno le emozioni e i modi di esibirsi ma comunque non cesserà mai di esistere”.

 
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