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E’ il “fake” più divertente del momento: “l’autocertificazione spostamenti a scopo sessuale”. Della serie “facciamoci una risata”, ecco il lasciapassare che in tanti aspettavano, lo spartiacque tra la vita monastica delle nostre case e la dolce chimera di una libertà sessuale che – a parte la “bazza” di Pornhub gratuito – di fatto non esiste più.

Generato dalla fervida fantasia dei social e subito diventato virale, il certificato chiede però di precisare, con esattezza, anche la natura dell’amplesso: riproduttivo o creativo?

Per molti adulteri della città – uomini o donne non fa differenza – il documento sarebbe una manna per evadere dal 41-bis delle loro abitazioni. E, invece, lo ripetiamo a scanso di equivoci, si tratta solo di una burla.

 
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