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E se c’è chi ha in cantiere “Una vita in quarantena” e “Pandemia per principianti”, c’è chi in tempi non sospetti aveva predetto una situazione molto simile a quella attuale. Con elementi così coincidenti da far dubitare anche uno scettico incallito e, neanche a dirlo, più che sufficienti a dar fuoco alle polveri delle teorie del complotto.

Correva l’anno 1981 quando “The eyes of darkness”, libro scritto da Dean Koontz occupava il suo spazio nelle librerie statunitensi. Al centro della trama vi è un’epidemia globale; e fin qui siamo nel campo del già visto. A far drizzare le antenne il fatto che la città da cui tutto ha inizio è Wuhan, la stessa da cui è partito il contagio del Coronavirus. Altra “coincidenza” è il fatto che l’epidemia, descritta come l’arma perfetta, colpisce solo gli umani proprio come il Coronavirus da cui gli animali sembrano immuni.

Sololibri.net però aggiunge qualche dettaglio che potrebbe spiegare la scelta. Infatti, da quanto riportato, nella sua versione originale, il libro era ambientato a Gorki, in Russia. Forse, secondo il sito, la scelta di cambiare il luogo dell’ambientazione è dovuto al fatto che l’Urss sta dando segni di cedimento ed è ad un passo dal cedere il testimone alla stella nascente: proprio la Cina.
Perché spostare l’ambientazione proprio a Wuhan? Perché è base nota per le ricerche biologiche, batteriologiche e virologiche.

Ma Koontz non è l’unico autore ad aver predetto una situazione molto simile a quella che stiamo vivendo. Anche pagine estrapolate da End of Days (dal sottotitolo: Predictions and Prophecies about the End of the World), scritto dalla sensitiva Sylvia Browne e Linsday Harrison, edito in Italia col titolo Profezie (Mondadori, 2012), circolano sui social e soprattutto su whatsapp. La sensitiva infatti prevede che, proprio nell’inverno 2020, “diventerà prassi indossare in pubblico mascherine chirurgiche e guanti”, a causa di una potentissima malattia del tutto simile all’influenza, che attacca bronchi e polmoni e resiste a qualsiasi terapia nota”.

Le autrici si spingono ancora più in là nel tempo scrivendo che, dopo un inverno di panico, la malattia sparirà all’improvviso (forse con il caldo?) per tornare dopo dieci anni e sparire definitivamente.

C’è anche un caso più recente che risale al 2013. Anche qui gli elementi ci sono tutti: una pandemia causata da un’influenza che porta alla chiusura di uffici e conseguenti città spoglie. A raccontarla è la scrittrice inglese Jodi Taylor nel fantasy storico Just One Damned Thing After Another, il primo romanzo della serie The Chronicles of St. Mary’s, che da poco è stato pubblicato in Italia con il titolo La confraternita degli storici curiosi.

Si tratta di storie plausibili che diventano profetiche per il contesto che stiamo vivendo o si tratta di premonizioni belle e buone?

Prima di chiudere ricordiamo un’altra perla scovata su sololibri.net. Chi ha letto Futility or the Wreck of Titan ha avuto un deja vù quanto il Titanic è affondato…

 
Alessandro Mazza

Alessandro Mazza

Mi piace farmi gli affaracci vostri!

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