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Non c’è ancora il “nero su bianco” del Ministero, ma nel governo già si lavora alla proroga del decreto del 3 aprile. Si parla di altre due settimane di stop: dunque la chiusura totale delle attività si protrarrà almeno fino a sabato 18 aprile. In questo scenario d’incertezza emergono altre due ipotesi che, malgrado la prudenza dei toni, sembrano ormai assodate: primo, la possibilità che i divieti vengano revocati con un unico decreto è già stata esclusa. Sarà una ripresa graduale e molto lenta e non ci sarà il “tana libera tutti” che molti speravano.

Secondo, il ritorno a scuola sembra molto difficile, quasi impossibile, se non per gli esami di terza media e per la maturità. Annunciare oggi il “tutti promossi” non farebbe bene ai nostri studenti che, impegnati nella didattica a distanza, devono mantenere – nel limite del possibile – stimoli ed impegno. Ecco perché, ad oggi, è stata sempre smentita l’opzione del “sei politico”. Ma detto che il Ministro Azzolina ha escluso che le scuole si prolungheranno fino a luglio e che, all’atto della stesura della pagella, la “valutazione finale dovrà tener conto delle difficoltà di questi mesi e dello stato psicologico dei ragazzi”, è evidente che si va verso la cancellazione dei debiti meno gravi e verso l’eliminazione dell’opzione bocciatura: “Chi ha dei debiti avrà l’opportunità di recuperare”, ha detto il Ministro. E non c’è dubbio che recupererà.

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