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Nuove App che consentono di individuare i malati di Covid-19 attorno a te, supermercati che regalano buoni-spesa a go-go, finte raccolte fondi, kit-antivirus venduti a prezzi astronomici come miracolosi vaccini e chi più ne ha più ne metta.

Da quando il coronavirus è diventato un pericolo in tutto il mondo si sono moltiplicate sulla rete le truffe informatiche tanto che la Polizia Postale ogni giorno diffonde messaggi per raccomandare agli utenti un atteggiamento più razionale e meno ingenuo.

A Cesenatico, in particolare, diffuse nelle varie chat whatsapp, girano in questi giorni due pericolose trappole. La prima si chiama “Coronavirus Finder”, un malware il cui nome tecnico è “Ginp”. Nato originariamente come una sorta di finto Google Play Verificator, risale circa a giugno 2019. In seguito sono state implementate “modalità di pagamento” tramite conto bancario e l’app è stata trasformata in un finto Adobe Flash Player, Sanpchat o VIber. In seguito ai tristi avvenimenti delle ultime settimane, gli sviluppatori di “Ginp”, hanno deciso di sfruttare il caos mediatico, camuffando il malware da “Coronavirus Finder”, ovvero un’applicazione che dovrebbe individuare i contagiati attorno a te in un raggio di tre chilometri.

Quando riceve un comando speciale, Ginp reindirizza l’utente su una pagina web che mostra le persone infette da coronavirus vicine a te e ti esorta a pagare 0,75 centesimi per conoscere la posizione esatta di questi presunti malati. Dopo aver inserito i dati della carta di credito non ti viene effettuato l’addebito di quella piccola somma, ma da quel momento i criminali dietro il malware sono in possesso degli estremi della tua carta di credito.

Ancora più subdola è la truffa che ha coinvolto tutte le principali catene di grande distribuzione come Lidl, Coop, Carrefour, Penny Market e Aldi. Nel messaggio diventato virale nelle chat di whatsapp si legge: “L’Italia è il Paese più colpito in Europa al giorno d’oggi. I cittadini sono bloccati nelle loro case, con un accesso molto restrittivo agli acquisti. Quindi, tutti i rivenditori di generi alimentari in Italia hanno deciso di aiutare tutta la nostra gente. Offriamo buoni gratuiti a tutti i cittadini in Italia (almeno 18 anni). Tutto quello che devi fare è completare questo quiz”.

È stata la Polizia di Stato, sui social, a smentire l’iniziativa: non esiste nessun progetto da parte dei supermercati italiani in questo senso. “Attenzione alla truffa Whatsapp su offerta falsi buoni per i supermercati – ha messo in guardia la Polizia sul suo sito -. se cliccate rischiate di fornire vostri dati sensibili”.

Vera è invece la misura del governo che riguarda trecento euro in buoni spesa per ciascun nucleo familiare in difficoltà e utilizzabili per l’acquisto di beni di prima necessità come i generi alimentari. Saranno i comuni ad acquisire e poi distribuire i buoni spesa tra “i nuclei familiari più esposti ai rischi derivanti dall’emergenza epidemiologica”.

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