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Prima il deserto, adesso la ressa. Non c’è pace per l’Iper Rubicone che, in queste settimane di pandemia, passando da un eccesso all’altro, non è ancora riuscito a trovare un equilibrio.

Qualche settimana fa avevamo scritto di un ipermercato deserto, rimasto paradossalmente “prigioniero” dentro i suoi micro-confini. Poi, sull’onda delle proteste popolari, è arrivata l’ordinanza del Comune di Cesenatico che autorizzava per i residenti delle frazioni più vicine (Valverde, Villamarina e Sala) lo sconfinamento verso Savignano Mare (e lo stesso hanno fatto San Mauro e Gatteo Mare). Un provvedimento atteso e doveroso anche per decongestionare il Conad di Gatteo Mare dove, ogni giorno, si registravano code eccessive e dunque assembramenti pericolosi.

Da quel momento, la clientela dell’Iper ha iniziato, giorno dopo giorno, ad aumentare fino a che, da questa settimana, la situazione – come riferiscono tanti clienti – è degenerata.

In alcune aree commerciali, infatti, dai banconi della frutta all’isola del panificio, soprattutto nelle ultime giornate, si è registrata una concentrazione di persone.

Qual è dunque il problema? In tutti i supermercati della zona – come, per altro, impongono le ordinanze – gli ingressi sono contingentati. Questo significa che, per l’intero orario di apertura, un addetto presidia gli ingressi e regola i flussi mantenendo all’interno del supermercato un numero sempre limitato di persone.

All’Iper, al contrario, i due ingressi non sono sempre controllati e dunque nessun addetto modula il flusso dei clienti, che possono entrare ed uscire liberamente. Dunque, in alcuni momenti della giornata, le “distanze sociali” si accorciano pericolosamente creando, in taluni casi, dei veri e propri assembramenti. Un’omissione che in tanti hanno notato e a cui sarà bene rimediare quanto prima.

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