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E già si pensa al dopo 3 maggio quando – se i casi di Covid-19 continueranno a scendere – si potrà finalmente entrare nella “fase 2”.

Il lungo ritorno alla normalità, ormai è certo, sarà diverso da Regione a Regione. E, in questo senso, sembrano esserci buone notizie per Cesenatico.

Cesenatico non pagherà la pandemia emiliana

Nei giorni scorsi, infatti, il presidente Bonaccini, firmando il via libera per la riapertura in Emilia Romagna delle cartolerie e delle librerie, ha emanato un’ordinanza più restrittiva per Rimini e Piacenza dove, invece – sulla scorta di dati ancora non così incoraggianti – queste attività non potranno riaprire.

E’ una buona notizia perché lascia presagire che il Governatore, nell’applicazione delle prossime misure, non ragionerà in una logica di area vasta, ma avrà un approccio diverso provincia per provincia. Il ché è un bene per Cesenatico che, come noto, si trova in un territorio i cui casi di contagio sono sempre stati molto distanti dalle statistiche allarmanti di alcune province emiliane. Dunque, benché l’Emilia Romagna sia a tutt’oggi la seconda regione italiana per numero di contagi, è probabile che la “fase 2” per la nostra provincia possa essere più veloce.

Più lavoro da casa e ingressi in azienda scaglionati

Già ampiamente smentito il “libera tutti”, la Fase 2 avrà comunque le sue regole, alcune già assodate (come l’utilizzo delle mascherine, dei disinfettanti per le mani e le operazioni periodiche di sanificazione ambientale), altre in procinto di essere annunciate.

Come ad esempio l’invito alle aziende di proseguire, laddove possibile, con lo smart-working che dovrà diventare, nei prossimi anni, un format lavorativo sempre più diffuso. Nei casi in cui, invece, questa formula non sarà applicabile, bisognerà abituarsi all’ingresso in fabbriche ed aziende con orari differenziati, anche per favorire il decongestionamento dei trasporti pubblici. Quindi, anche da Cesenatico, ci saranno pendolari che prenderanno il treno alla mattina ed altri il pomeriggio.

Ma dal 4 maggio gli albergatori over 70 non potranno tornare a lavorare

Un’altra norma importante che avrà ripercussioni dirette anche sul nostro sistema aziendale sarà quella legata allo scaglionamento anagrafico, ovvero il divieto per gli over 70 di uscire di casa ancora per un po’. I dati di ieri, infatti, dicono che su 18.641 vittime da Covid-19, 13.408 avevano tra i 70 ed i 90 anni. Numeri che non possono essere ignorati e che dunque imporranno, almeno in questa prima fase, percorsi ad hoc. Un limite con cui dovremo fare i conti anche noi, visto che molti dei nostri albergatori, ancora assolutamente operativi, hanno più di 70 anni.

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