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“Aprire o non aprire?”. A salire alla ribalta è l’imprenditore Andrea Falzaresi che “duetta” con Fabrizio Faggiotto nel salotto virtuale davanti alla platea di facebook. Ci si può girare intorno ma il cuore del problema che riguarda gli imprenditori del ricettivo, e a cascata l’indotto, ruota attorno al concetto teorico-pratico della sicurezza. E Falzaresi dice quello che nessuno ha ancora detto palesemente: “Apriamo se abbiamo la certezza di non farci male. E la Regione deve dirci cosa possiamo fare sul versante della sicurezza”.

Il pensiero che si legge tra le parole di Falzaresi è di un cauto ottimismo, ma più volte ha esortato un intervento da Viale Aldo Moro. “Le direttive per noi operatori del turismo sono fondamentali e la regione mi pare un tantino in ritardo. Ci troveremo ai primi di maggio senza sapere come potremmo muoverci in sicurezza. Dovremmo pensare a delle soluzioni per il distanziamento sociale e prima sappiamo le direttive meglio è perché le nostre aziende vorremmo aprirle a metà giugno. Ciò significa iniziare la preparazione a metà maggio”.

Analisi di mercato. Dati e ricerche sono un appiglio importante per valutare le scelte da fare (leggi gli investimenti). “Su google trend la ricerca degli hotel è ai minimi storici perché ovviamente vengono visti come un luogo di aggregazione. Invece si sono quadruplicate le ricerche delle case vacanza, luoghi più contenuti, più facili da igienizzare”.

I precedenti. Cosa è successo in passato in casi di epidemie? “Nel caso della sars, in Korea le persone solo dopo un mese hanno iniziato a riprendere la propria quotidianità. Quando si pensa al “come sarà” dobbiamo pensare non solo al nostro orticello ma anche alle altre regioni italiane, prima tra tutte le lombardia e il nord Italia dove c’è il bacino importante dei nostri clienti”.

Costi fissi. Lo dice la parola; quando un imprenditore alza la saracinesca della bottega o dell’hotel sa che dovrà sostenere costi di affitto, tasse, imposte e costi di personale. “I costi fissi – spiega Falzaresi – sono il 70% del bilancio di un hotel e credo che ci sarà un lavoro in più da fare cioè cercare di ridurli parlando con i proprietari delle strutture. Si potrebbe adottare una logica legata al fatturato pagando una quota in base al giro d’affari ottenuto. Poi un altro interrogativo è: assumeremo con contratti a chiamata il week end? Non sappiamo a cosa andiamo incontro e abolire la tassa demaniale potrebbe essere un buon inizio“.

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Alessandro Mazza

Alessandro Mazza

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