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Per l’estate 2020 lo slogan è già pronto: “Romagna destinazione sicura”. La cornice, insomma, c’è. Adesso manca il quadro. Ovvero la norma che autorizzi gli spostamenti (ovviamente interregionali) anche “per motivi turistici”. Solo a quel punto, con tutti i “se” e tutti i “ma”, potrà ufficialmente partire, con largo ritardo rispetto alle scadenze canoniche, la stagione turistica più difficile della nostra storia.

Oggi è in programma un incontro tra gli assessori al Turismo delle regioni italiane dal quale dovrebbe uscire una richiesta ufficiale al governo affinché si pronunci in merito a una data per una possibile apertura degli alberghi ai turisti. “Ancora non è chiaro – ha detto ieri Andrea Corsini – se ci sarà una prima fase in cui potremo ospitare solo turisti della nostra regione e poi gli altri, oppure subito entrambi. Ma intanto qui in Emilia-Romagna abbiamo tutte le condizioni per riaprire in sicurezza”. Per questo ha fatto partire ieri la richiesta al governo di una “road map, con date, che consentano ai cittadini italiani di sapere quando potranno muoversi verso le nostre destinazioni turistiche in sicurezza”.

Intanto ieri il sindaco di Rimini, nonché presidente di Visit Romagna Andrea Gnassi, ha già alzato l’asticella: “Vogliamo essere la prima destinazione sicura d’Italia, la terra della dolce vita in sicurezza”.

Per promuovere il turismo della regione in viale Aldo Moro, assieme all’attore Paolo Cevoli e agli sportivi Davide Cassani e Stefano Baldini, anche Alberto Tomba e Stefano Accorsi saranno protagonisti della campagna di comunicazione (su cui la Regione ha investito 2 milioni di euro e che partirà appena Roma darà una data certa sul via libera ai viaggi) volta a rilanciare il turismo post lockdown.

“Noi ci rivolgiamo prevalentemente ai bacini classici — spiega Corsini— che per noi sono Emilia-Romagna, Lombardia e Veneto: speriamo ci siano le condizioni per ospitare turisti anche da fuori, ma abbiamo comunque un’alta percentuale di turisti che provengono dalla nostra regione. I protocolli, in attesa del via, sono pronti per poter aprire in sicurezza”. E se un turista dovesse risultare positivo al coronavirus, ha annunciato l’assessore, “l’albergo resta aperto e non ci sono responsabilità per l’albergatore”.

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