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I sindacati Cgil, Cisl e Uil regionali puntano l’indice contro le associazioni degli albergatori parlando di “un’intollerabile fuga in avanti” su linee guida e protocolli e di una “fretta eccessiva” nel creare le necessarie misure di sicurezza. I sindacati elogiano invece la Regione per il tavolo aperto con le categorie e le parti sociali sulla prossima stagione turistica definendolo “un approccio giusto, utile e costruttivo“.

“Sono incomprensibili – proseguono i patronati regionali – le dichiarazioni via stampa delle associazioni degli albergatori (tutte presenti al tavolo) che chiedono di anticipare la riapertura e si dicono pronte con protocolli per la sicurezza da loro redatti. In un momento dove occorre la massima collaborazione tra parti sociali ed istituzioni, questa fuga in avanti è inaccettabile e non aiuta a creare le necessarie condizioni di sicurezza per tutti. Così com’è irrispettoso partecipare al tavolo regionale senza avanzare proposte per poi incalzare, pochi giorni dopo, Regione e Governo chiedendo un’immediata riapertura e arrivando addirittura a chiedere il recepimento di un protocollo che non è stato condiviso“.

I sindacati condividono la preoccupazione sulla prossima stagione turistica e sul futuro dei 60 mila lavoratori stagionali dell’Emilia Romagna. “Il bonus di marzo di 600 euro – spiegano – è stato infatti un aiuto parziale, che non potrà di certo sostituire la stagione (e che tra l’altro ha inspiegabilmente visto escluse alcune categorie di lavoratori stagionali)”.

Cgil, Cisl e Uil auspicano che si possano “creare le condizioni per avviare la stagione turistica, anche se in ritardo e in modo parziale. Perché il lavoro è un diritto fondamentale e la riapertura delle attività necessaria anche in funzione della stagione turistica. Ma su salute e sicurezza non siamo disposti a derogare. Sono le basi irrinunciabili per la ripartenza, come la corretta applicazione dei contratti collettivi e le norme nei rapporti di lavoro, il rispetto dei diritti e delle tutele, e la fondamentale difesa della legalità. Solo così si potrà veramente ripartire. Il luogo di confronto – concludono – deputato a individuare e condividere quelle linee guida necessarie per poterlo fare esiste: è il tavolo avviato dalla Regione”.

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