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Se siete dei nuotatori provetti e, in questi giorni – grazie alla nuova ordinanza – avete iniziato a percorrere in lungo e in largo il mare davanti a Cesenatico, non perdete mai di vista i confini comunali perché, tra una bracciata e l’altra, potreste ritrovarvi a Cervia. E, a quel punto, rischiereste la multa.

Sono gli effetti bizzarri delle ordinanze dei sindaci della Riviera che hanno interpretato le disposizioni regionali in maniera disomogenea. Mentre, infatti, il sindaco Gozzoli ha inserito tra le “attività sportive in acqua” anche la pratica del nuoto, il collega cervese Massimo Medri ha fatto un’altra scelta, vietando di fatto il nuoto davanti al litorale cervese.

Si tratta, per la verità, di un’interpretazione singolare visto che anche a Ravenna il nuoto è equiparato ad un’attività sportiva acquatica. E così, paradossalmente, nel tratto di mare antistante i lidi del comune di Ravenna (quindi fino a Lido di Savio) si può tranquillamente nuotare, come dispone l’ordinanza del sindaco De Pascale, ma qualche metro più in là – a Milano Marittima ad esempio – il nuoto è una pratica vietata e dunque passibile di sanzione.

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