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Una lettera congiunta, firmata da tutti i consorzi e le cooperative degli esercenti balneari della riviera romagnola per ribadire al premier Conte e al Governatore Bonaccini (a cui la lettera viene inviata “per conoscenza”) che “le misure messe in campo in questa crisi per il turismo sono insufficienti”. Un documento per rimarcare l’indifferenza da parte delle istituzioni verso il “mondo del balneare”, il caos nella stesura dei protocolli e l’anomalìa di alcune norme (come quella sul contagio equiparato ad infortunio sul lavoro) che rendono ancora più problematico affrontare questa stagione turistica.

                                                                                    Ill.mo Sig. Presidente del Consiglio

                                                                                    della Repubblica Italiana

                                                                                    Dott. Giuseppe Conte

                                                                                       E.p.c.     Ill.mo Sig. Presidente

                                                                                   della Regione Emila Romagna

                                                                                   Dott. Stefano Bonaccini

Rimini 16.05.2020

      Egr. Presidente, le misure economiche finora adottate per il settore del turismo evidenziano, dopo una prima lettura delle anticipazioni sul decreto Rilancio, che questa importante voce del bilancio nazionale, regionale e locale, viene trattata con considerazione insufficiente in riferimento alla sua rilevanza economica e sociale.

      Non si tiene nella giusta considerazione che l’intero comparto rappresenta invece il 15 % del PIL nazionale e una percentuale ancora più rilevante di quello della Regione Emilia Romagna.   

      Il settore del turismo corre il rischio di essere dimenticato e abbandonato. In particolare quello balneare sta subendo una battuta d’arresto dalla quale probabilmente non si potrà più riprendere. Soprattutto quelle micro imprese a conduzione famigliare che, tanto lustro hanno dato negli anni a questa vera e propria industria dell’accoglienza.

      La crisi che ci attanaglia, se non adeguatamente affrontata, porterà con sé non solo le imprese, le famiglie che vi lavorano e i dipendenti impiegati nel settore, ma trascinerà nel baratro anche le nostre Amministrazioni Comunali che sono ormai al collasso. Ne consegue che tutta la comunità verrà a soffrire della mancanza di un sostanziale indotto che, fino a qualche mese fa, alimentava l’intero tessuto sociale

      Nei vari provvedimenti, finora emanati a sostegno delle imprese, non si riscontra alcuna vera e concreta indicazione a favore del balneare.

      Presidente… se le nostre aziende non verranno aiutate attraverso immediati provvedimenti che prevedano: la riduzione dell’IVA, la eliminazione del canone demaniale per i prossimi anni, l’affrancamento dal costo del servizio di salvataggio, la riduzione dell’IMU e della TARI, allora… saranno destinate all’oblio.

      Altra problematica fondamentale per il comparto balneare, in questo momento di grande incertezza per le imprese, è la necessità che venga riconosciuta alla Regioni la possibilità per cui i protocolli dalle stesse emanati abbiano un valore cogente e costituiscano per le imprese balneari un punto di riferimento certo.      

      Inoltre, per ultimo, ma non per questo di minore rilevanza, il problema della responsabilità in caso si dovessero malauguratamente verificare situazioni di contagio da Covìd – 19 all’interno delle nostre aziende.

      L’art. 42, comma 2, del decreto legge n. 8 del 17 marzo 2020 (cosiddetto decreto Cura Italia, convertito con modificazioni nella legge 24 aprile 2020 n. 27), ha sancito che il contagio da Coronavirus, quando verificatosi in occasione di lavoro, debba essere trattato dall’INAIL come un infortunio sul lavoro.

      Ne deriva, inevitabilmente, una potenziale responsabilità del datore, di rilevanza anche penale, per l’ipotesi in cui i suoi dipendenti risultino effettivamente essere stati contagiati in ambito lavorativo, con oneri gravosi a Suo carico per provare di essere esente da responsabilità.

      La stagione estiva, climaticamente ormai alle porte, solo se ben affrontata e gestita con l’impegno da parte di tutti, ci potrà consentire di sopravvivere e in seguito riprendere la faticosa strada della crescita per tornare ad occupare il ruolo trainante che avevamo prima dell’emergenza sanitaria.

      Con osservanza.

Cooperativa Operatori di Spiaggia di Rimini

Consorzio Operatori Balneari Marina Riminese

Cooperativa Bagnini di Riccione

Cooperativa Bagnini di Cattolica

Consorzio la Regina Cattolica

Cooperativa Bagnini Adriatica Riccione

Consorzio Marina Saracena

Cooperativa Bagnini di Bellaria Igea Marina

Cooperativa Bagni Villamarina e Gatteo Mare

Cooperativa Stabilimenti Balneari di Cesenatico

Cooperativa Bagnini Cervia

Associazione turistica Mare Futuro San Mauro Mare

Cooperativa Gestione Servizi Turistici Volano

Cooperativa Spiagge Ravenna

CESB Lido Estensi e Lido di Spina

Consorzio ASBALNEARI Lido Scacchi – Pomposa e Nazioni (Comacchio)

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One Comment

  • Andrea pipani ha detto:

    Le richieste dei bagnini sono incredibili. Hanno una arroganza spaventosa a chiedere l’abolizione di un canone demaniale che è già ridicolo,dato che se un bagnino volesse sub-affittare il suo bagno potrebbe chiedere almeno 15 volte di più!!!. Chiedono sconti e riduzioni prima di incominciare una stagione che sarà sicuramente complicata ma le ultime straordinarie stagioni che si sono avute forse avranno lasciato “2 soldini” da parte ai poveri bagnini. Che poi non sono solo bagnini,ma negli ultimi anni hanno il potere di essere anche chef-ristoratori,pizzaioli,gelatai e forse tra poco gli daranno anche la licenza da ferramenta. Ve lo dice un ex-bagnino.

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