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Niente bonus biciclette per i cittadini di Cesenatico. Come si temeva, infatti, il provvedimento – “teso a dare un sostegno a una filiera virtuosa della nostra industria”, per dirlo con le parole del Ministro Costa – sarà valido solo per chi risiede in città con oltre 50mila abitanti. Cesenatico, che ne conta poco meno di 26mila, resterà dunque esclusa.

Ora, come tutti i decreti licenziati da questo Governo, non è semplice capire di che cosa realmente si tratta. Di certo, tenendo conto delle anticipazioni, è vero che un cittadino di Cesenatico non potrà usufruire del bonus, ma è altrettanto vero che nulla vieterà ad un cittadino di Cesena o di Rimini di acquistare la sua bicicletta in un punto vendita della nostra città. Si tratta, va detto, di un piccolo palliativo che non mitiga la delusione per un provvedimento che in tanti speravano esteso a tutti.

L’incentivo arriva a un massimo di 500 euro per coprire fino al 60% dell’acquisto di biciclette, ebike, monopattini elettrici e altri dispositivi di micromobilità. Cosa vuol dire? Se deciderai di acquistare una bicicletta del valore di 1.000 euro, non riceverai 600 euro di bonus, ma 500. Allo stesso modo, se acquisterai una bicicletta del valore di 400 euro riceverai al massimo 240 euro di bonus e così via. Per poter ottenere tutti i 500 euro di bonus sarà necessario effettuare un acquisto del valore di almeno 833 euro (che verrà a costare dunque 333 euro).

Il dispositio, come precisato dal ministero dei Trasporti, avrà invece efficacia retroattiva: potrà infatti beneficiarne chi abbia fatto acquisti a partire dal 4 maggio 2020, giorno di inizio della Fase 2. Per ottenere il contributo basterà conservare il documento giustificativo di spesa (fattura) e, non appena sarà online, accedere tramite credenziali SPID (Sistema Pubblico di Identità Digitale) sull’applicazione web che è in via di predisposizione da parte del Ministero dell’ambiente e accessibile anche dal suo sito istituzionale. Alternativamente al rimborso, una volta che l’applicazione sarà operativa (entro 60 giorni dalla pubblicazione del provvedimento in Gazzetta Ufficiale) il buono mobilità potrà essere fruito attraverso un buono spesa digitale che i beneficiari potranno generare sull’applicazione web. In pratica gli interessati dovranno indicare sulla piattaforma il mezzo o il servizio che intendono acquistare e la piattaforma genererà il buono spesa elettronico da consegnare ai fornitori autorizzati, insieme al saldo a proprio carico, per ritirare il bene o godere del servizio individuato. Non è ancora chiaro se il bonus sarà valido per gli acquisti online, così come non è chiaro – ed è questo l’elemento centrale della questione – se il bonus sarà rimborsato all’acquirente o al venditore. In quest’ultimo caso il discorso cambierebbe radicalmente.

Questo sistema, che in ogni caso va compreso nei suoi dettagli, non scongiurerà comunque il rischio (già molto dibattuto nelle chat di ciclisti) dell’utilizzo dei presta-nome, ovvero di quelle persone che, risiedendo in città con più di 50mila abitanti, potrebbero cedere il loro bonus ad esempio ad un cittadino di Cesenatico che, al contrario, non può usufruirne. Insomma, poiché il bonus fa gola a tanti (ieri a Milano – riferisce Il Sole 24Ore – i negozi sono stati presi d’assalto) potrebbero nascere – in perfetto stile italico – anche degli stratagemmi efficaci per aggirare la norma ed allargare la platea degli aventi diritto.

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