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Ieri i bagnini della riviera romagnola – compresi quelli della Cooperativa di Cesenatico – hanno inviato una lettera al Premier Conte (e, per conoscenza, al Governatore Bonaccini) per manifestare la loro “insoddisfazione” per un decreto che prevede misure troppo blande per il turismo balneare.

In effetti, a parte l’abolizione della prima rata dell’Imu, la categoria non è stata molto considerata in questa fase. La Regione, per la verità, ha parlato di un contributo a fondo perduto da 5 milioni di euro per le imprese balneari romagnole, ma a quell’annuncio – ribadito anche dall’assessore Corsini e dal sindaco Gozzoli – non ha mai fatto seguito alcuna spiegazione e dunque i bagnini ancora non sanno quando e in che modo, eventualmente, potranno usufruire di quello stanziamento.

In ogni caso, all’indomani della decisione da parte del governo di venire incontro alle Regioni sull’attuazione delle norme per la riapertura delle attività, i bagnini della riviera romagnola possono tirare un sospiro di sollievo. Avevano contribuito con la Regione alla stesura delle regole e dunque speravano che quel protocollo sarebbe diventato quello di riferimento. Così è stato.

La cosa più importante è aver scongiurato il temuto protocollo dell’Inail che prescriveva una superficie di 22 metri quadri, quasi il doppio di quella indicata dal protocollo della Regione Emilia Romagna che aveva sempre indicato invece una superficie di 12 metri quadri (i lettini dovranno essere invece sistemati a un metro e mezzo di distanza).

In molte spiagge romagnole il distanziamento degli ombrelloni non provocherà troppi disagi. Sicuramente non a Rimini o a Marina di Ravenna, dove le spiagge sono molto grandi in larghezza e in lunghezza.

Diversa invece la situazione a Cesenatico dove, soprattutto in alcune parti di arenile (come ad esempio Villamarina), le concessioni demaniali hanno dimensioni piuttosto ridotte. In quel caso, la perdita di ricettività sarà molto più marcata, attorno al 40%.

Per il resto, l’estate avrà regole più stringenti, ma la spiaggia sarà comunque vivibile. Gli ingressi in battigia dovranno avvenire in modo ordinato con divieto tassativo di assembramenti e individuando percorsi preferenziali tra entrata e uscita. Solo in caso di afflussi consistenti, in giornate di punta, potranno essere previsti ingressi contingentati e su prenotazione telefonica o informatica.

Sulle spiagge inoltre, ci saranno gli steward, con tanto di pettorina di riconoscimento. Da una parte forniranno assistenza ai clienti dall’altra si preoccuperanno di sorvegliare che non si verifichino pericolosi assembramenti.

Vietati invece buffet, concerti, balli ed happy hour e via libera invece al servizio di consegna dei pasti sotto l’ombrellone. E proprio questo aspetto preoccupa i bagnini che dovranno riorganizzare completamente la logistica della ristorazione. Si cercherà di giocare d’anticipo, provando a prendere le ordinazioni già dal mattino perché la “cucina espresso”, per una mera questione di tempi, diventerà quasi impossibile.

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