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Il 3 giugno, dunque, curva pandemica permettendo, saranno consentiti gli spostamenti tra regioni (e anche tra Stati europei). Una condizione essenziale per far ripartire il turismo che, ovviamente, non può reggersi solo su scala regionale. L’apertura, tuttavia – come ci hanno spiegato dal Governo – non sarà indiscriminata, ma potrebbe anche prevedere delle eccezioni in base al monitoraggio (calibrato su 21 indicatori) che, ogni settimana, verrà effettuato dal Ministero della Salute per decidere come procedere con le riaperture o le chiusure chirurgiche.

Si tratta di uno screening importante perché se un albergatore, ad esempio, attende un gruppo di turisti da una determinata regione, consultando le “pagelle” del ministero, potrà subito rendersi conto se quel gruppo potrà tranquillamente lasciare i confini regionali o, viceversa, rischia una fase di lockdown.

Ad oggi, dunque, dal primo screening del Ministero (in base ai dati raccolti dal 4 al 10 maggio e aggiornati fino al 16 maggio), Lombardia, Molise e Umbria risultano Regioni a rischio “moderato”, mentre le altre sono al momento a rischio “basso”.

Il monitoraggio sarà ripetuto ogni settimana dal ministero della Salute per decidere come procedere con le riaperture e nel caso di scoppio di nuovi focolai non gestibili per avviare mini chiusure o lockdown chirurgici.

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