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L’immagine che segue ci racconta di abitudini che sono salve. Ci racconta di una fase 2 in cui ci si adatta. Non c’è pandemia che possa scalfire la voglia di chiacchiera tipicamente italiana. Otium e negotium dicevano i saggi latini. E chi siamo noi per contraddire gli antichi? Un gradito ritorno e un caloroso bentornati a tutti i “bimbi” in foto di sedie e tavoli automuniti.

Fase 2 con prove di ritorno alla normalità. Ogni commerciante non vedeva l’ora di ripartire nonostante tutte le prescrizioni, le distanze sociali e i cambiamenti nei comportamenti che ci condizionano anche nelle cose più quotidiane, come prendere un caffè al bancone. Gel, bandelle rosse, adesivi per terra, nei tavoli, distanze prese con il metro. Oggi i baristi si sono svegliati provetti geometri.

Andrea del Bar Centrale è saldo al timone mentre Marianna è al comando della sala macchina… del caffè. “È un piccolo assaggio di normalità – hanno detto – finalmente i nostri clienti possono rientrare nel bar e stare seduti. Certo abbiamo dovuto prevedere una nuova disposizione dei tavoli e segnaletiche interne e ora aspettiamo i famosi aiuti dello stato”.

“È bello ripartire – commentano da dietro il bancone della Pasticceria del Teatro – quando entrano di solito i clienti ci chiedono: come funziona? Cosa dobbiamo Fare?”

Metro alla Mano Marco della Piadineria dalla Titti ha predisposto sedie e tavoli alla giusta distanza con tanto di segnaposto nei tavoli. Un Risiko in cui le dimensioni e le distanze contano!

Giordano del Caffè del Corso sul porto-canale è decisamente raggiante per la ripartenza, ma c’è un ma. “Abbiamo dovuto diminuire di quasi il 50% il numero di coperti all’esterno. Siamo passati da 80 a 40… Quest’anno è un anno un po’ particolare” ha detto senza comunque perdere il sorriso.

“E ti sembra normalità questa? – si chiede Max della Caffetteria di via Baldini con un sorriso – Mascherine, disinfettanti ovunque, devi igienizzare tutto… però i nostri clienti sono molto contenti di poter tornare ad assaporare i piccoli piaceri quotidiani a cui hanno dovuto rinunciare per mesi!”. (Un vero piacere in effetti rivedere Chiara e Max ad accogliere i clienti, ndr)

Gioia per la ripartenza con qualche sacrificio nella disposizione dei coperti (circa il 40% in meno) alla Saraghina Ubriaca. In questi mesi Roberto non ha perso il buon umore: “Stavo bene anche a casa – ha detto con un sorriso – è una ripresa lenta, ma tutti si comportano a modo e ci siamo attrezzati per far scorrere tutto come se niente fosse”.

Poi ci sono loro. Le artiste del capello, le vestali della bellezza, le maghe dell’acconciatura. “Aspettavo da tanto questo momento – commenta una cliente durante delicata fase della tinta da Cdc parrucchieri di via Fiorentini”. Non è questione da poco quella di essere stati colti dal lockdown di sorpresa. Quindi oggi tappa fissa al Salone.

Dalla poltrona della Parrucchiera Roberta sono stati di una precisione svizzera. “Dal 2 marzo aspettavo questo momento!” E così è stato, l’attesa è finita intorno alle 10 di lunedì 18 maggio!

Tutta la gioia di poter tornare in uno dei templi del capello racchiusa in una foto. Si ringrazia tutte le presenti per la simpatia!

È lunedì ma le poltrone vintage di Ale Barber sono piene. “Al lavoro per la ripartenza e con le prenotazioni si parte già da oggi, felice di aver preso posto nella mia postazione”.

Linda  di Linda Boutique è raggiante, non trattiene la gioia dalla sua vetrina di via Leonardo da Vinci. “Sono troppo contenta che si riparta! Per rispettare tutte le disposizioni riapriamo oggi dall’11 marzo”.

Ma c’è anche chi come Jhonathan non ha mai chiuso. Dietro il bancone di IRestore i via Da Vinci ha consentito, e non è un’esagerazione che chi ha avuto cellulare rotto in fase di lockdown potesse usare questo strumento (che i più cool chiamano device, ndr) per comunicare e svagarsi.

“Speriamo in un ritorno alla normalità il prima possibile – ha detto Betty dell’Officina del Porto – Siamo e vogliamo essere positivi”. “Noi abbiamo sempre fatto tutto quello che dovevamo fare – ha aggiunto Nicola – ora aspettiamo che le istituzioni facciano la loro parte”.

Il primo pensiero di Morris di Ricami Veronica non è da poco. “Per prima cosa abbiamo pensato alla messa in sicurezza dei nostri dipendenti e dei clienti. Aspettando il ritorno alla normalità completa dobbiamo prenderci le misure. Intanto ripartiamo con un messaggio di speranza e ripartenza”.

Roberto delle Caramelle di Jack dice quello che tutti pensano: “Deve ripartire il turismo, questo è il motore che fa funzionare tutto. Ritorno alla normalità? È presto per dirlo… dobbiamo vedere quanto le persone sono impaurite”.

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Alessandro Mazza

Alessandro Mazza

Mi piace farmi gli affaracci vostri!

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