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“Il turismo è il settore colpito più duramente dalla crisi. Per questo, dopo i primi 4 miliardi di interventi nel Decreto Rilancio, il sostegno alle imprese turistiche e agli operatori del settore, sarà la priorità nell’utilizzo delle risorse per l’Italia del Recovery Fund”.

Così il ministro per i Beni e le attività culturali e per il Turismo, Dario Franceschini, ha spiegato la posizione italiana rispetto all’affaire-Recovery Fund, un piano da 500 miliardi di euro frutto dell’intesa franco-tedesca ma che deve ancora superare le resistenze di una parte di Paesi europei (Austria, Danimarca, Svezia e Olanda).

Dei 500 miliardi di euro a fondo perduto, in caso di conferma di questo schema, l’Italia dovrebbe incassare almeno un quinto delle risorse (100 miliardi). Ma il cammino resta ancora lungo e tortuoso ed è probabile che si arrivi ad un sintesi non prima di giugno. E’ vero che molti provvedimenti a favore delle imprese turistiche potrebbero avere un valore retro-attivo, ma è chiaro che, almeno in Romagna, si inizia la stagione con due sole certezze: la sospensione della prima rata dell’Imu (ma non per chi gestisce strutture in affitto, a Cesenatico il 50% degli hotel) ed un bonus-turismo che grava solo sulle imprese e che, per questo, nessuno vorrebbe applicare.

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