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Per garantire a tutti i suoi fedeli il “distanziamento sociale”, Don Mirco Bianchi ha deciso di organizzare il rosario e la Santa Messa all’aperto. Proprio così, a Villamarina – come scrive il sacerdote in un suo post su facebook – “la cattedrale ha una cupola di stelle”. Un’idea innovativa per ritrovare il senso di comunità e, nello stesso tempo, applicare tutti i protocolli sanitari Covid-19.

“Da alcuni giorni – racconta don Mirco – si è conclusa la Santa Messa senza fedeli e per noi sacerdoti è come se fossimo usciti dal letargo, non perché dormissimo ma perché è stata quasi per tutti un’esperienza di isolamento forzato. Ora che quasi tutti hanno iniziato ad uscire per le strade e nei luoghi di lavoro anche noi sacerdoti, con i nostri parrocchiani, abbiamo ricominciato ad incontrarci”.

E da lunedì scorso è iniziata un’esperienza davvero innovativa il rosario e la Santa Messa all’aperto: “Visto l’obbligo di distanziamento, vista la piccola chiesa e visto il grande spazio esterno – spiega il Don – tutte le sere ci troviamo al tramonto del sole nello splendido parco della chiesa di Villamarina adibita a cattedrale con le pareti fatte dagli alberi, dal tramonto e la cupola fatta di stelle. E’ un po’ come essere in una cattedrale nel deserto, una meraviglia a cielo aperto oppure essere dietro ad una cascata quando piove. Oltre a rigenerarsi nel corpo ci si rigenera anche nello spirito. A fianco dell’altare ci sono gli scivoli e le altalene ma per noi quel momento e quell’altare sono come un trampolino di lancio verso le cose infinite. I fedeli arrivano di giorno e se ne vanno in piena notte come se offrissero al Signore le fatiche diurne e se ne andassero sereni e gioiosi nel buio. Un’esperienza non programmata da desiderata”.

“Un luogo – prosegue – che in questi anni abbiamo curato con calma ed un poco alla volta: come fa un artigiano che lima e scolpisce la sua preziosa opera d’arte; come l’orefice con il suo diamante o la vecchietta con il suo uncinetto. Ora che siamo usciti dal letargo non andremo a dormire ma ci riposeremo e ci disseteremo alla fonte dove sgorga acqua inesauribile. Anche noi possiamo dire di avere la nostra cattedrale che accoglie chiunque lo desideri ma soprattutto è il luogo che ci ricorda che da Gesù possiamo ricevere tutto e vivere in modo dignitoso anche quando – conclude – non abbiamo un tetto ma una cupola stellata”.

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