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di Alma Perego

Clara a 95 anni può raccontare di avere sconfitto il Coronavirus. E’ stata dimessa dal reparto Covid-19 di Villa Serena a Forlì. Clara Bordoni, meglio conosciuta come la “signora di Milano”,  residente da sei anni a Cesenatico e temporaneamente domiciliata nella casa d’accoglienza Arturo Fracassi di Sant’Angelo di Gatteo.

Clara ha compiuto da poco 95 anni e la sua festa è stata virtuale in video chiamata con la sua famiglia; accanto a sé c’erano infermieri e assistenti che, protetti da mascherine, visiere e guanti, hanno escogitato l’impossibile per farle vivere una festa virtuale. A casa i nipoti hanno allestito un tavolino dove: palloncini, cartelloni, torta con le candeline e perfino una bottiglia di spumante con tanto di calici,  facevano bella mostra per comunicarle tutto l’affetto possibile.

Dopo il secondo tampone effettuato è risultata purtroppo positiva al virus, pur essendo asintomatica. Tale condizione non poteva essere gestita nella piccola casa d’accoglienza, così è stata trasferita a Forlì dove, tutti i 23 giorni di degenza a Villa Serena, il personale medico e infermieristico ha provveduto a organizzare video chiamate e a fornire sempre puntualmente il suo quadro clinico. Tutto ciò ha permesso di farle vivere una quotidianità, seppur anomala, di vicinanza con la sua famiglia.

La sua uscita è stata plateale, tutti l’hanno salutata con affetto e ammirazione per la sua costanza nel voler guarire a tutti i costi. Un sorriso dietro la mascherina, con gli occhi che brillavano. Clara ha fatto quindi ritorno nella sua casa di riposo, dove un’altra accoglienza piena di gioia l’attendeva.

Le dicevano “Clara sei una vincitrice, una guerriera, fai il segno di vittoria, così, guarda!” ma lei, che non conosce i messaggi in voga e fa proprio parte di un altro tempo, ha pensato di salutare tutti suo modo: “Mi sono sentita come la regina Elisabetta, saluta proprio come me! Sono stata brava adeguandomi alle cure per guarire da questo virus. Ma io, nella mia Milano, tanti anni fa, ho vissuto gli orrori della guerra, quindi, so di che nemici parliamo, anche se proprio non sono gli stessi, fanno ugualmente paura!”.

 E’ bello poter raccontare episodi come quello di Clara in questi tempi dove, tra riprese e voglia di riconquista, ci trasciniamo ancora quelle lunghe code di stanchezza morale e di preoccupazione che non smette mai di abbandonarci.

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