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Il problema sono quei 70mila metri quadrati di arenile, ben ventisette spiagge libere che, seppur non di grandi dimensioni, anche a Cesenatico devono essere presidiate.

Ieri c’è stata parecchia gente, ma la cautela ancora vince sull’euforia e dunque – complice anche la “solita” allerta meteo esagerata – non c’è stata la ressa che, invece, è lecito attendersi nei prossimi weekend. Il problema dunque esiste e bisogna rifletterci per tempo, perché negli stabilimenti balneari ci pensano gli “steward” a vigilare sugli assembramenti, ma in quelle “zone franche” della battigia a chi tocca controllare?

E’ un tema nuovo per Cesenatico dove l’era-Covid comincia a srotolare tutti i suoi problemi di gestione. In qualunque modo verrà organizzato il presidio nelle spiagge libere, una cosa è certa: servono rinforzi. Con l’attuale organico di Polizia Municipale e Carabinieri, infatti, è impensabile poter controllare 12 ore al giorno un’area così vasta e disgregata.

In attesa di capire quando riaprirà il posto estivo di polizia e di valutare l’assunzione di qualche steward privato, è probabile che – come sempre – servirà un lavoro sinergico tra corpi, ovvero Carabinieri, Polizia Locale e Capitaneria di Porto. Ma la coperta è corta e se il presidio dovesse durare tutta l’estate per Cesenatico, sul fronte della sicurezza, si aprirebbe un nuovo problema di risorse.

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