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Mentre nei giorni scorsi la Sicilia ha annunciato l’apertura delle discoteche per il prossimo 8 giugno (scatenando entusiasmi e polemiche), sulla riviera romagnola i locali della movida attendono ancora un cenno, un orizzonte temporale a cui aggrapparsi.

Escluse dalla fase 2, le discoteche sono le realtà imprenditoriali più penalizzate da questa emergenza pandemica anche perché, quando scatterà il semaforo verde, si teme fortemente che i protocolli sanitari possano stravolgere l’identità di migliaia di locali in cui la distanza sociale pare di complicata attuazione.

In ogni caso, tutto dipenderà – come sempre – dalla curva dei contagi. Se il virus continuerà a regredire la data del 1° luglio – indicata da tempo dal Silb – non sembra affatto improbabile.

A raffreddare un po’ gli entusiasmi è stato però il governatore dell’Emilia Romagna Stefano Bonaccini che ospite ieri di “Agorà” si è limitato a dire che “riaprire adesso le discoteche sarebbe poco responsabile”. Ha poi aggiunto che “per il settore bisogna fare qualcosa, altrimenti i locali, che sono quelli più complicati da gestire, rischiano di chiudere definitivamente”.

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