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Ancora fumata grigia per il Bingo di Cesenatico. Solo un accenno, nulla di più, durante l’ultima Conferenza delle Regioni. Sulla questione “sale scommesse e bingo”, il Governo non si è ancora espresso nel merito e per ora resta confermato quanto disposto nell’ultimo dpcm.

Per ogni decisione in merito bisognerà aspettare dunque il prossimo mese di giugno e soprattutto i dati sulla situazione epidemiologica del 28 maggio prossimo. Se la curva pandemica dovesse continuare a scendere non pare improbabile una riapertura il 13 giugno.

Va detto che non è tanto il rischio assembramento a preoccupare il Comitato Scientifico. Del resto, con gli ingressi contingentati, il rispetto della distanza sociale e l’utilizzo da parte del personale di mascherine e guanti, anche in queste sale non dovrebbe essere complicato garantire elevati standard di sicurezza anti-Covid.

A non convincere i governatori delle regioni sono essenzialmente due aspetti: il primo è l’età anagrafica mediamente alta dei frequentatori del bingo. Un dettaglio che induce alla massima cautela, considerando la pericolosità statistica del coronavirus per gli over 70.

Il secondo nodo, invece, è quello legato alla sanificazione delle slot machine che, come noto, funzionano con la digito-pressione, una modalità che renderebbe frenetiche le operazioni di igienizzazione (in pratica bisognerebbe bonificare la slot ad ogni cambio di cliente).

Inoltre, le macchine sono spesso una attaccata all’altra e dunque, per garantire il metro e mezzo di distanza tra giocatori, sarà necessario procedere con la logica di “una slot accesa e una slot spenta”.

Per quanto riguarda, invece, il bingo classico – se si esclude la pericolosità delle postazioni Quicker (quelle che consentono giocate multiple con il touch-screen) – la distribuzione delle cartelle cartacee non dovrebbe rappresentare un grosso problema visto che si tratta di cartelle usa & getta che non comportano un rischio potenziale di viralità.

E proprio in relazione ai differenti requisii di gioco, le associazioni delle sale giochi hanno chiesto al Governo la possibilità di stabilire date diverse per la riapertura delle vari tipologie di offerte. Ma, anche su questo aspetto, la Conferenza delle Regioni ha preferito ancora non pronunciarsi, aspettando il 4 giugno per affrontare, nei dettagli, la questione.

Intanto, si guarda con curiosità anche alle decisioni di Giochi del Titano, la società che gestisce diverse sale gioco nella Repubblica di San Marino (tra cui il celebre Keno, dove confluiscono diversi giocatori della nostra provincia). In questo caso l’ultimo comunicato ufficiale fa espressamente riferimento ad una chiusura prorogata al 31 maggio, ma che cosa accadrà dopo quella data ancora non è stato comunicato.

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