Non sarebbe una buona notizia per il nostro turismo perché Piemonte e, soprattutto, Lombardia, sono da sempre dei bacini importanti per l’industria romagnola della vacanza. In ogni caso – anche se, per ora, si parla solo di “rischio” – non è da escludere che queste due regioni restino chiuse per una o due settimane in più. Questo vorrebbe dire che i vacanzieri di Milano e Torino potrebbero arrivare in riviera non il 3 giugno, bensì l’8 o forse addirittura il 15.
Quello delle “velocità diverse”, insomma, sta diventando più di un’ipotesi, soprattutto dopo la posizione drastica dei presidenti delle Regioni del Centro-Sud — Sardegna e Sicilia in testa — che minacciano di vietare l’accesso ad alcuni turisti delle zone rosse.
“Il numero dei nuovi contagiati continua a scendere, se i dati del monitoraggio di venerdì saranno buoni come ci aspettiamo troveremo una soluzione che vada bene a tutti -spiegano dal ministero della Salute – se, al contrario, dovessero esserci alcuni punti ancora ‘critici’ è possibile che si decida di ritardare l’apertura dei confini di alcune regioni — Lombardia e Piemonte — per una settimana, due al massimo, in modo da poter poi concedere spostamenti liberi nel corso dell’estate”.