Ricorderebbe Zorro visto che, anche lui, lascia tracce del suo passaggio con incisioni sui muri. Ma la forma e, soprattutto, il contenuto sono molto diversi e anche meno valorosi. Da almeno un anno in alcuni muri della città si leggono condanne alla pena di morte incise con quella che sembra una comune chiave da serratura. Anche con la giusta attenzione è difficile trovare un senso compiuto a quelle parole sconclusionate apparse su un foglio l’anno scorso vicino al perimetro dei frati Capuccini. Mesi fa un nuovo obiettivo; stesso senso sgrammaticato, ma un altro luogo: una porzione di muro di RomagnaBanca sul porto canale. Poi l’ignoto graffitaro ha marchiato la facciata del Comune sul porto canale mentre l’ultimo segno del suo passaggio, quello più recente, si trova in corrispondenza dell’ex porta di accesso all’Urp quando il comune era in fase di lavori. L’avvistamento è di appena qualche giorno fa.
Proprio quest’ultimo “sfogo” è stato fatto davanti alle telecamere di sorveglianza installate nel palazzo municipale. Insomma uno Zorro in salsa cittadina che non si cura della segretezza.
