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Al largo di Rimini e Cattolica una maxi-centrale di energia eolica da un miliardo di euro. E’ il mega-progetto della società di scopo Energia Wind 2000 che prevede un parco di 59 eliche da posare al largo della costa romagnola.

Anche l’Italia, dunque – come già avviene in altri paesi europei – potrebbe estrarre elettricità dal vento del mare con una centrale in grado di generare una potenza di 330 megawatt. Quello dell’eolico offshore, del resto – grazie al suo “impatto zero” sull’ambiente – è una delle prospettive energetiche più inseguite al mondo.

Fanno parte del consorzio l’azienda foggiana Fortore (quella che ha installato le pale eoliche nel tavoliere delle Puglie) e la 3R Energia di Riccardo Ducoli. Non è il primo tentativo. Già in passato erano stati presentati progetti analoghi, ma nessuno di questi era mai arrivato a compimento.

Il progetto – come ricorda Il Sole 24 Ore – era stato immaginato dalla Provincia di Rimini già una quindicina d’anni fa quando l’eolico in mare pareva una soluzione utopica. Già allora, infatti, sulla piattaforma Azalea dell’Eni, che estrae metano dai giacimenti a 15 chilometri al largo delle coste, venne installato un misuratore del vento, per raccogliere i dati sull’intensità delle brezze. Sembrava l’inizio di una svolta epocale e, invece, il progetto s’incagliò nelle maglie della burocrazia e, senza l’adeguata spinta politica, tutto rimase sulla carta. Oggi però, grazie alle innovazioni tecnologiche – secondo la Provincia – potrebbero esserci i presupposti per passare finalmente dai progetti al cantiere.

I 59 “ventilatori” da 5 megawatt l’uno saranno collocati su piloni alti 125 metri e le pale delle eliche avranno il raggio di 81 metri. Per renderle meno visibili dalla spiaggia, le eliche saranno posate ad almeno 10 chilometri dalla battigia, dove l’Adriatico è profondo una dozzina di metri (i più lontani arriveranno al limite delle acque territoriali a 22,2 chilometri, dove l’acqua è profonda una trentina di metri).

La proposta avrà numeri e costi astronomici, ma prevede anche ricadute importantissime sull’economia locale: un miliardo di investimenti complessivi, mille aziende coinvolte, 10mila addetti al lavoro, un indotto di 100mila lavoratori e la creazione di circa 200 posti di lavoro permanenti.

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