fbpx
 
 
 
 

Mentre la curva dei contagi continua gradualmente a scendere (ieri mai così poche vittime in Italia dall’inizio della pandemia), ecco che – come un tir contromano – arrivano le dichiarazioni-choc di Luca Ricolfi, sociologo e professore di Analisi dei Dati all’università di Torino, secondo cui “stiamo riaccendendo l’epidemia per salvare il turismo”. 

“In una quindicina di province (su 107, ndr) – ha spiegato ieri Ricolfi all’Huffingtonpost – la curva sta risalendo. Questo perché l’Italia è di nuovo un gigantesco lunapark. La politica annacqua la verità per preservare la macchina dei consumi e la società signorile di massa”.

Ora, Ricolfi – presidente della Fondazione Hume – non è un virologo ma semplicemente un “uomo di numeri” e, proprio sulla base dei numeri, ha lanciato il suo allarme “statistico” parlando di “segnali per niente rassicuranti”.

I segnali in questione sarebbero i dati dei contagi di una quindicina di province in cui la curva epidemica, anziché scendere, ha invertito la sua tendenza e ha iniziato a risalire. Ma quali sono queste province? Otto sono in Lombardia dove – e questo è chiaro a tutti – esiste una situazione ancora complessa. Le altre sette sono in altre regioni del Nord o del Centro: Alessandria, Vercelli, Bologna, Arezzo, Rieti, Roma e Macerata.

Un po’ poco per lanciare un allarme nazionale? Secondo molti sì perché, in fondo – anche se il dato nazionale è una media, in cui le curve epidemiche dei vari territori si mescolano nascondendo quel che succede nei territori critici – molte statistiche, abbiamo imparato, devono essere valutate in proporzione al numero dei test sierologici. Inoltre, e questo è un fatto, la risposta terapeutica al Covid sembra ormai entrata perfettamente a regime e, anche se resta controversa l’ipotesi secondo cui il virus abbia perso di virulenza, non c’è dubbio che le terapie intensive degli ospedali si siano ormai svuotate e che la stragrande maggioranza dei nuovi contagiati sia del tutto asintomatica.

E’ chiaro che il coronavirus rappresenta una novità assoluta per il mondo occidentale e dunque i suoi sviluppi restano imprevedibili. Ma, anche se non si può restare indifferenti alla risalita dei contagi in Germania e ai nuovi focolai pandemici riesplosi in Cina, pare evidente che – con questi dati – fermare un’intera economia sembra azzardato. In ogni caso, sarà il tempo a dirimere la questione e fra qualche mese sapremo se quelle del professor Ricolfi erano delle proiezioni attendibili o la boutade di un luminare solo alla ricerca della ribalta.

Sostieni livingcesenatico con una piccola donazione!

 
Inviando questo modulo acconsenti al trattamento dei dati secondo le vigenti norme di Privacy e diritto di autore. Per maggiori informazioni vai alla pagina Privacy e Cookie.

Leave a Reply