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La stagione turistica, almeno per gli stabilimenti balneari, sembra “salva”, soprattutto alla luce di quelle che erano le ferali premesse della primavera. Ma non bisogna farsi ingannare dal “colpo d’occhio” dei weekend perché – anche se sembra scongiurato il default di molte attività – questa estate 2020 passerà agli annali come la peggiore del millennio.

Sulle coste romagnole, ad esempio, il calo per il mese di luglio segna un -30% tondo (un po’ meglio del dato nazionale che si attesta mediamente sul -35%).

Dunque, nelle imprese balneari, anche nel mese di luglio, si conferma la tendenza, già registrata a giugno, di una buona affluenza soltanto nei weekend. Viceversa nei giorni feriali la maggior parte delle spiagge sono rimaste desolatamente vuote.

Questo si evince dal report del Sindacato italiano balneari aderente a Fipe-Confcommercio che ha presentato nei giorni scorsi i dati del Sib sulle presenze negli stabilimenti balneari nel mese di luglio 2020.

Nella contrazione generale, come si temeva, pesa l’assenza del turismo straniero, così come preoccupa anche un calo generalizzato dei consumi. Il sindacato dei balneari, in oggi caso, esprime ottimismo per il mese di agosto, da sempre scelto dalla maggior parte degli italiani per le vacanze, “anche se siamo già consapevoli – riferiscono dal Sib – che il comparto turistico balneare del 2020 rispetto allo scorso anno, complessivamente, non raggiungerà purtroppo il segno + in nessuna delle regioni italiane”.

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