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Cinque segnalazioni solo nelle ultime due settimane di piccole tartarughe (con un carapace dai 30 ai 17 centimetri) della specie Caretta caretta, debilitate e fortemente infestate da ‘epibionti’, nella fattispecie balani o anche detti ‘denti di cane’. Si tratta di crostacei parassiti che infestano esseri marini già debilitati e per questo immobili da tempo. A lanciare l’Sos è la Fondazione Cetacea di Riccione.

Tre delle cinque tartarughe segnalate sono state recuperate dallo staff del Centro di Recupero Tartarughe Marine riccionese e ricoverate. L’ultima arrivata è un piccolo esemplare dal carapace di 20 centimetri, molto sottopeso, trovato alla deriva a Cattolica. La situazione desta allarme, spiega la Fondazione, perché “non in linea con i trend stagionali” e analoga ad “un precedente inquietante”.

“Nell’estate del 2009 – dichiara all’Ansa la biologa Valeria Angelini – nell’alto Adriatico si spiaggiarono 154 tartarughe marine, di cui circa 90 ricoverate al nostro Centro di Recupero”.

Alle tartarughe vittime, aggiunge, “allora fu diagnosticata una sindrome chiamata ‘Dts’ (Debilitated Turtle Syndrome) già registrata in precedenza altrove (per esempio in Atlantico e nel Golfo Persico) ma mai in Adriatico. Qualche sporadico caso si è presentato in Adriatico anche gli anni successivi. Sulle cause è stato possibile fare delle ipotesi, ma mai ottenere una vera risposta”.

Per questo sono in atto accertamenti ed esami. La Fondazione Cetacea invita chiunque si imbattesse in tartarughe in evidente difficoltà ad avvisare la Capitaneria di Porto e il numero delle emergenze 3345688320 o 0541691557.

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