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Ha la pelle bianco latte, ma la voce scorticata e tonante delle cantanti suol afro-americane. E proprio interpretando due icone della black-music come Amy Winehouse e Joss Stone, Giorgia Calabrò – in arte “Joyello” – ha stravinto “A Voice for Europe: Italia 2020″, il prestigioso concorso canoro internazionale organizzato da Nove Eventi, nato oltre mezzo secolo fa per lanciare nuovi cantanti nel panorama musicale.

Sangue calabro nelle vene, ma a Cesenatico da quando aveva un anno, Giorgia insegue da sempre, con tenacia e passione, la scia di un talento e il mito di alcune voci iconiche della musica mondiale, come Joss Stone, Alicia Keys, Aretha Franklin e Whitney Houston: “Il mio primo amore, in realtà, è stato il ballo. Poi, con gli anni, ho capito che era il canto la strada che volevo percorrere. In ogni caso, non potevo restare indifferente al mondo della musica, visto che mio padre canta e suona la tastiera, mia madre ha studiato per tanti anni pianoforte e mio fratello suona la batteria”.

Giorgia, come hai coltivato il tuo talento?

“Dopo tanti anni da autodidatta, ho studiato un anno alla scuola Caimmi e poi mi sono perfezionata all’Accademia Quattro Quarti di Bellaria. A breve, però, vorrei ricominciare con lo studio…”.

Parliamo della vittoria del concorso…

“Malgrado il Covid, che ha un po’ ridotto il numero delle audizioni, sono state fatte selezioni in tutta Italia ed io ho superato quella di Lido di Classe, qualificandomi per la pre-finale di Chianciano del 1 settembre. Qui, nella categoria ‘brani in lingua straniera’, sono passata alla fase finale del 4 dicembre e, alla fine, fra sedici candidati alla vittoria, hanno scelto proprio me”.

Che brani hai interpretato?

“Valerie di Amy Winehouse e Right To be Wrong di Joss Stone, brani adatti al mio timbro vocale e in sintonia con la mia grande passione per il soul e la black-music”.

Che cosa ti aspetti dalla vittoria di questo concorso?

“Al di là della soddisfazione personale, mi auguro mi dia soprattutto una mano per la mia attività concertistica. Del resto, suono in due band, un gruppo reggae i ‘Flight of the Vibes’, ed un progetto appena nato, più ricercato, che si chiama Joyello Feat Piano Gamma. A parte questo, spero un giorno di poter realizzare il mio sogno che è quello di poter incidere un album di inediti, un progetto al quale sto lavorando da tempo assieme ad una piccola etichetta discografica”.

Come giudichi, più in generale, la scena musicale del nostro territorio? Cesenatico, che ha una solida tradizione musicale, continua ad essere un punto di riferimento per i giovani artisti?

“La cultura c’è, così come anche le potenzialità, ma ho la sensazione che, in termini di opportunità, si potrebbe fare molto di più. C’è qualche locale che punta, con convinzione, sul filone della musica dal vivo, ma non tutti sono allineati. Le problematiche per i giovani artisti non mancano, come la difficoltà a trovare un luogo di ritrovo o anche una semplice sala prove. Temo che la nostra cultura si stia un po’ perdendo, anche se basterebbe poco per recuperare il tempo perduto”.

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