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La testimonianza

“Di fame non si muore, di freddo sì”. Valerio Navarra, il responsabile della Caritas di Cesenatico si prepara all’inverno post quarantena. L’atmosfera che si respira in via del leone a Villamarina è quella di calma dopo la tempesta. Infatti in pieno lockdown la situazione è stata allarmante. “Tra fine aprile e giugno – spiega Valerio – l’utenza è aumentata del 20% e erano tutte persone che non si erano mai viste da noi”. Oggi la situazione è parzialmente rientrata: si parla di circa 200 famiglie che ricorrono ai servizi Caritas per un totale di circa 500 persone nel comune di Cesenatico. Gli italiani sono il 40% del totale.

Distribuzione alimentare e di abiti, servizio doccia e centro ascolto sono i servizi che i volontari della Caritas portano avanti con l’aggravante del Covid. “Stiamo aspettando da tempo di essere sottoposti al tampone perché siamo a stretto contatto con un numero considerevole di persone e molti di noi sono ultrasettantenni. Inoltre abbiamo chiesto di assere assicurati, come già succede in altri comuni e siamo in attesa che l’Unione Valle del Rubicone risponda alla nostra richiesta ormai datata”.

Ancora non ci hanno fatto il tampone, ma siamo persone a rischio

Valerio Navarraresp. Caritas Cesenatico

In estate il lavoro è ripartito e dietro i muri della sede Caritas hanno potuto riprendere fiato, ma i primi freddi impensierisco per l’effetto Covid sull’economia locale: “Ci aspettiamo più assistiti rispetto anno scorso anche perché in inverno si trova meno lavoro. Va detto – sottolinea Valerio – che il sistema per ora funziona perché a Cesenatico c’è anche assistenza notturna nei periodi di emergenza freddo. A ciò si aggiunge la mensa da asporto presso la parrocchia di San Giacomo a pranzo e dai frati Cappuccini alla sera. Un servizio di cui oggi usufruiscono almeno 20 persone tutti i giorni”. Lo scorso anno il numero di persone seguite dalla Caritas in emergenza freddo si aggirava intorno alle 7 persone.

E il reddito di cittadinanza?

“Tra la nostra utenza c’è chi lo riceve e in parte ha aiutato alcune situazioni. Ma doveva essere un incentivo occupazionale, c’è più occupazione? Inoltre ritengo – spiega Valerio – che sia un’arma a doppio taglio perché, senza i dovuti controlli, c’è chi non accetta lavori perché si accontenta o chi li accetta in nero”.

Al servizio della Caritas si affianca l’operato del comune e di alcuni volontari che, nonostante il peggio sia passato, hanno deciso di continuare il proprio lavoro al fianco di chi ha necessità. Ad oggi sono 40 le famiglia che ricevono cibo dalla Marineria.

La sede della Caritas si trova in via Leone a Villa Marina in una struttura comunale.

La sede è aperta lunedì, mercoledì e venerdì dalle 9 alle 11.30

Telefono 0547 673990 – mail centro-accoglienza@libero.it

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Alessandro Mazza

Alessandro Mazza

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