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Il 12 ottobre parte ufficialmente la campagna di vaccinazione antinfluenzale e, nell’era post-Covid, anche sull’onda di una capillare campagna di sensibilizzazione, è probabile che le richieste saranno altissime. E così anche a Cesenatico è partita, con largo anticipo, la corsa alla prenotazione. E qui cominciamo i problemi.

Chi ricorrerà al vaccino (in Emilia Romagna ci si attende quasi un milione e mezzo di dosi) sono ovviamente i soggetti più anziani, quelli per i quali il vaccino è particolarmente consigliato. Lo scorso anno nella nostra Regione si sono vaccinate 850mila persone, soprattutto ultra75enni. Quest’anno le stime parlano di oltre 1 milione e 400mila vaccinazioni, quasi un terzo della popolazione residente.

Chiamando in questi giorni il numero telefonico del centro prenotazioni dell’ospedale “Marconi” (dopo la solita estenuante attesa) ci si sente rispondere che la prenotazione non può essere presa telefonicamente, ma bisogna obbligatoriamente recarsi di persona allo sportello.

Un disservizio tutt’altro che trascurabile per gli anziani, ma anche una palese contraddizione con quelle norme sanitarie che consigliano, soprattutto agli ultra-settantenni, di evitare assembramenti nei luoghi pubblici.

L’operatrice precisa che, nel caso in cui l’anziano sia impossibilitato a muoversi, l’operazione può essere effettuata anche da un familiare, ma non è detto che un pensionato abbia sempre a disposizione un figlio in grado di perdere mezza giornata per completare l’operazione. In ogni caso, nell’era digitale della tessera sanitaria e dell’informatizzazione dei servizi, desta comunque grande perplessità la scelta di consentire come unica modalità quella della prenotazione in presenza.

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