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Un aumento del turismo italiano ha mitigato, in Emilia-Romagna, gli effetti del tracollo di quello straniero. Il mese di settembre, in particolare, ha fatto segnare un incremento del 5,1% delle presenze sull’anno scorso.
Un segnale di fiducia che non compensa però gli effetti dei mancati arrivi degli stranieri: le presenza da oltre confine fanno infatti segnare un -47,9%, che porta il passivo totale a -12,1%.
Un risultato che, dopo il disastro di luglio (-37%) conferma la tendenza già emersa in agosto, il mese che da solo pesa per circa il 40% sul fatturato del turismo regionale, quando le presenze si erano fermate -4,4%, grazie al +3,1% italiano che aveva solo parzialmente compensato il -49,7% del mercato estero.
Numeri che certo dimostrano la crisi del settore, ma che erano inaspettati all’inizio di una stagione cominciata con la fine del lockdown. E che soprattutto si confrontano con i numeri del 2019 che era stato l’anno record del turismo dell’Emilia-Romagna.

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