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“Rivolgetevi al Pronto soccorso solo in caso di urgenze, ovvero infortuni sul lavoro o patologie traumatiche”. Dopo un aumento consistente di accessi registrato nei giorni scorsi nei punti di primo intervento romagnoli, la direzione del Dipartimento di Emergenza Urgenza dell’Ausl Romagna lancia un appello per ribadire che “chi non ha patologie gravi non può rivolgersi al pronto soccorso, ma deve rispettare i percorsi diagnostici più adeguati alla propria patologia”. Dunque, rivolgendosi in primis al medico di famiglia.

L’invito, in sostanza, è quello di non considerare il pronto soccorso e i servizi di emergenza in generale, compreso il 118, come “espedienti per velocizzare l’iter di approfondimenti diagnostici né per cercare di abbreviare l’eventuale richiesta di tampone”, perché tali comportamenti – ripete l’Ausl – “mettono in crisi la capacità di risposta dei servizi, specie per quelle che sono le vere emergenze”.

L’invito a non presentarsi spontaneamente in Pronto Soccorso, né peraltro alle altre strutture sanitarie, è particolarmente importante in presenza di febbre superiore ai 37,5°C o altri sintomi sospetti associabili al covid-19. Per queste situazioni, infatti, la raccomandazione resta quella di rimanere presso il proprio domicilio e contattare il proprio medico curante che può attivare secondo criteri precisi il percorso diagnostico e l’esecuzione del tampone se indicato.

Riassumendo. Cosa fare in caso di sintomi sospetti per covid-19? Restare a casa, non recarsi in Pronto soccorso o altre strutture sanitarie ma contattare il proprio medico/pediatra. Contattare il 118 solo in casi di comprovata gravità; se si è stati in contatto con persone risultate positive al covid-19, riferirlo al proprio medico.

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