fbpx
 
 
 
 

di Sofia Casadei

Con l’entrata in vigore del nuovo dpcm tornano a fare capolino alcune restrizioni da lockdown, con le quali nessuno sperava di avere ancora a che fare. Tra le categorie più colpite dal nuovo coprifuoco delle 18 troviamo senza dubbio i ristoranti e quei bar con una clientela prettamente serale e notturna.

Sul nostro territorio sono molti gli esercizi che lavorano in questa fascia oraria, nonostante la stagione invernale e l’assenza del turismo di massa che ha invaso Cesenatico durante l’estate.

Alcuni locali hanno provato a reinventarsi per tamponare la perdita degli introiti serali: “Abbiamo iniziato a tenere aperti anche al mattino per le colazioni – spiega Veronica, titolare del Tortuga di viale Carducci – il grosso del nostro lavoro, però, è sempre stato rappresentato dagli aperitivi e dalle serate. Già la chiusura a mezzanotte ci penalizzava parecchio, ma con quella alle 18 potrei quasi restare chiusa. Il problema è che sarò costretta a lasciare a casa un dipendente”.

Stessa situazione all’Oro Bianco, storico locale di Cesenatico: “La nostra clientela – spiega Giulia – è prettamente notturna per cui questo dpcm a noi cambia la vita. Ci siamo adeguati a tutte le misure di sicurezza imposte dal governo, abbiamo dimezzato i posti a sedere, inserito i plexiglass e disposto il servizio al tavolo e mai al banco, questo anche per tutta l’estate appena trascorsa ovviamente, ma tutti questi investimenti evidentemente non sono serviti a nulla. Siamo punto a capo e anche noi potremmo quasi evitare di aprire. Siamo la categoria più colpita, come se il virus avesse degli orari, perché potrei avere settanta persone sedute a pranzo ora e andrebbe bene, dopo le 18 no…”, conclude.

Continua il malcontento anche in altri bar di Cesenatico, come il Manzelli di viale Roma:” Abbiamo pagato il contratto con Sky, che per le attività ha un costo non indifferente, e la chiusura alle 18 ovviamente ci porta via quella fetta di clientela che segue lo sport, soprattutto le partite di calcio che si giocano più che altro di sera. Il precedente dpcm non ci aveva colpito più di tanto, perché l’orario di chiusura era comunque mezzanotte, ma questo ci mette in crisi. Abbiamo preso la decisione di far fare turni più ridotti ai dipendenti per non lasciarli a casa del tutto”.

Stessa storia per l’enoteca Doc 141, che perde la clientela che sceglieva il locale per gli aperitivi e le cene: “Continuiamo con le colazioni e i brunch, come abbiamo sempre fatto, ma anche per noi la chiusura anticipata rappresenta un problema”.

Sostieni livingcesenatico con una piccola donazione!

 
Inviando questo modulo acconsenti al trattamento dei dati secondo le vigenti norme di Privacy e diritto di autore. Per maggiori informazioni vai alla pagina Privacy e Cookie.

Leave a Reply