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di Sofia Casadei

Un’altra categoria fortemente colpita dal nuovo dpcm anti Covid è quella dei gestori di palestre e centri sportivi, per i quali è prevista la chiusura totale, senza orari prestabiliti come è toccato invece a bar e ristoranti. Parliamo di una rete d’imprese molto estesa che, in questi mesi, si è accollata significativi investimenti per rispettare i protocolli: app digitali per contingentare gli ingressi, prodotti per l’igienizzazione degli spazi, una nuova logistica per rispettare la distanza sociale. Soldi spesi nel nome della sicurezza. Ecco perché oggi l’inattesa decisione del Governo ha l’amaro sapore della beffa.

“È stata una decisione sicuramente affrettata – ci dice uno dei soci della DREAM fitness club – la palestra è un luogo per il benessere fisico e psicologico dell’individuo e viene chiusa proprio nel momento in cui se ne ha più bisogno”. Sperando in un’apertura anticipata, gli istruttori della DREAM si stanno organizzando per iniziare corsi ‘one to one’ all’esterno, per garantire comunque un servizio ai clienti.

Stesso umore all’Energy Fit, la palestra del quartiere Madonnina: “Questa nuova chiusura è una bella batosta – spiega Gianni, il gestore – ci eravamo appena ripresi da quella precedente e adesso siamo allo stesso punto di prima. Abbiamo sempre rispettato tutte le regole imposte dai decreti e i clienti sono sempre stati contenti, si sentivano al sicuro. E’ stato un grande errore chiudere. Siamo amareggiati, ma non ci perdiamo d’animo e troveremo una soluzione per ripartire perché questo è il mio lavoro e anche la mia passione”

Anche da Crossfit Cesenatico si cercano modi alternativi per continuare l’attività sportiva: “La sala interna è chiusa da lunedì, anche se rispettavamo tutte le distanze e le lezioni erano a numero chiuso, con obbligo di prenotazione – ci spiegano – rimane attiva l’area esterna, che può ospitare un massimo di 9 persone, sulla quale abbiamo costruito una tettoia – in vista dell’inverno – per allenarci anche se piove”.

Tra i delusi dal dpcm c’è anche Giulia, personal trainer della Mughetti Fisioclic a Villamarina: “Nel mio percorso di studi ho approfondito ‘l’attività fisica preventiva e adattata’ e adesso mi sento di dire che, con questa chiusura, non si tiene minimamente conto dell’importanza di questa come strumento di prevenzione e cura di molte patologie”.

Anche qui sono sempre state rispettate le norme anti Covid, come il rilevamento della temperatura, la riduzione degli ingressi e tutte quelle attenzioni con cui dobbiamo convivere da qualche mese a questa parte, ma Giulia non si rassegna e ci spiega quale soluzione ha trovato per i suoi clienti: “Da lunedì ho ripreso gli allenamenti all’aria aperta che solitamente svolgo d’estate, ma con l’adeguato abbigliamento sono fattibili anche nei mesi più freddi! Quando non sarà possibile, grazie alle nuove tecnologie e applicazioni che ci sono ora, faremo allenamento in differita direttamente da casa”.

Diversa è l’opinione di Aurelio, fondatore di BodyBox, sugli allenamenti outdoor: “In questo periodo dell’anno gli appuntamenti andrebbero presi in base al meteo e, visto che andiamo incontro all’inverno, si rischierebbero troppe disdette. Gestisco uno studio personal, mirato quindi all’allenamento del singolo, dove sono fondamentali tutti i servizi che il cliente paga, come acqua e asciugamani. Per me lavorare senza non è fattibile”. Rimangono attive invece le sedute di quei clienti che hanno un certificato medico. “Non ci sono parole per la chiusura”, conclude amaro.

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