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La fama di Giuseppe Zuccatelli, dirigente dell’Ausl in salsa cesenate è schizzata da zero a cento in una domenica mattina. Un tandem di fatti che lo hanno portato alla ribalta di tg e quotidiani. Prima Conte lo ha designato come sostituto di Cotticelli in Calabria visto che ha appreso dalla trasmissione Titolo V che dove preparare un piano covid per la regione. Poi Repubblica, Corriere della Sera, Sky, la Rai i vari social hanno pubblicato e diffuso il video di Zuccatelli in cui, a maggio, è stato ripreso a porte chiuse mentre diceva che le mascherine non servono a niente e che per prendere il virus bisogna mettere la lingua in bocca a una persona per 15 minuti. Lo scandalo è servito e anch’esso è virale.

La risposta del manager non si fa attendere: “«Le mie affermazioni errate, estrapolate impropriamente da una conversazione privata, risalgono al primo periodo della diffusione del contagio— fa sapere Zuccatelli in una nota. Aggiungendo: Le mascherine sono parte della fondamentale strategia di contrasto al Covid 19. Quindi, invito tutti ad utilizzarle, così come a rispettare il distanziamento fisico». Ma il batti e ribatti è già in moto. Nel suo post della sera anche Andrea Scanzi, fresco di conferma al primo posto nel palmares dei giornalisti più influenti, interviene sul caso mettendoci il carico. Il suo intervento si chiude con una domanda: “Ehilà, che genio che han fatto uscire dalla lampada! Magari questo figurino da maggio a oggi è diventato il più bravo del mondo, tutto può essere, ma mi domando: esimio governo, non c’era niente di meglio?”.

Tesi che stranamente vede d’accordo anche il collega di Scanzi, Nicola Porro che nella sua disamina di lunedì mattina in diretta facebook ha detto: “A capo della gestione sanitaria della Calabria il governo ha messo una persona che mesi fa avrebbe definito come negazionista. Roba da matti”. Sul caso interviene anche Maurizio Gasparri di Forza Italia che ha dichiarato di aver presentato una interrogazione sul “caso Calabria”. L’onorevole inoltre ha chiesto un passo indietro… dalla poltrona. “Chiedo – si legge in una nota – formalmente e pubblicamente al Presidente della Repubblica Mattarella di intervenire sul governo per revocare questa nomina. Chiedo a Conte e a Speranza di scusarsi con gli Italiani per questa scelta, di revocarla e di dimettersi immediatamente dopo”.

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Alessandro Mazza

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