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Sarà per l’incertezza sul futuro o perché, senza vacanze e con i locali chiusi, anche volendo non sapremmo dove e come spendere i nostri soldi. Sta di fatto che, anche dopo questa seconda ondata Covid, aumentano considerevolmente, anche nella nostra provincia, i depositi bancari.

In pratica, alla faccia della crisi Covid, sui nostri conti correnti abbiamo, in media, più soldi. Nel solo mese di ottobre i soldi sui conti correnti degli italiani sono cresciuti di 32 miliardi e la quantità sui depositi ha sfondato quota 1.700 miliardi, nei primi nove mesi di quest’anno.

Mentre il Paese fronteggiava gli effetti della pandemia da Covid, le somme in banca delle imprese sono cresciute del 21%. Arrivano a sfiorare i 365 miliardi di euro. In parallelo i risparmi sui conti correnti delle famiglie, circa 1.080 miliardi di euro, sono saliti del 3,4% da gennaio a fine settembre. Una reazione alle misure restrittive imposte sul territorio e sull’economia che si traduce, da Nord a Sud, in un aumento dei soldi accantonati.

Questo si evince in base ai dati della Banca d’Italia sulla raccolta bancaria riportati da Il Sole 24 Ore. Il quotidiano ha mappato i depositi pro capite e stilato una classifica, per provincia, dei territori dove nei primi otto mesi del 2020 si è “risparmiato” di più.

 
 
 

E la nostra provincia non fa eccezione con un amento di liquidità. Tra imprese e famiglie le somme in deposito sono del 29,6% (assai di più della media regionale che si assesta attorno al 20%). In pratica, anche grazie e soprattutto al congelamento delle rate dei mutui e ad un’estate che ha comunque generato incassi. Quindi molte famiglie della provincia si sono ritrovate, grazie al Covid, molto più ricche.

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