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Si potranno fare tamponi rapidi anche negli ambulatori dei medici di medicina generale e dei pediatri di libera scelta dell’Emilia-Romagna. È quanto previsto da un duplice accordo siglato della Regione con la Fimmg, per i medici di medicina generale e con Fimp e Federazione Cipe-Sispe-Sinspe per i pediatri di libera scelta.

Il provvedimento, sarà operativo tra pochi giorni e durerà, salvo ulteriori proroghe, fino al 31 dicembre prossimo.

 
 
 
 

Quasi 45.000 tamponi antigenici rapidi, forniti all’Emilia-Romagna dal Commissario per l’emergenza Covid-19 insieme a dispositivi di protezione individuale, sono già stati distribuiti nei magazzini delle singole Aziende Usl e a breve verranno consegnati a medici e pediatri.
Si tratta di “un passo molto importante per rafforzare l’attività di indagine epidemiologica – osservano in una nota il presidente della Regione Stefano Bonaccini e l’assessore regionale alle Politiche per la salute, Raffaele Donini.

In base all’accordo siglato i pazienti, per effettuare i tamponi antigenici rapidi, dovranno prenotare dopo aver fatto un triage telefonico. Potranno fare il test dal proprio medico di medicina generale – qualora operi nel proprio studio – i contatti stretti asintomatici individuati dal medico stesso oppure segnalati dal Dipartimento di Sanità pubblica in attesa di tampone rapido; e i casi sospetti di contatto che il medico di medicina generale si trova a dover visitare e che decide di sottoporre a test rapido.

Qualora il medico operi in strutture rese disponibili dall’Azienda sanitaria (per esempio, in una Casa della salute), gli si potrà chiedere di ampliare il proprio target anche agli assistiti di altri medici di medicina generale, nello specifico a contatti stretti asintomatici allo scadere dei 10 giorni di isolamento identificati in base a una lista trasmessa dal Dipartimento di Sanità Pubblica/Igiene e Prevenzione al medico individuato.

medici titolari di incarichi temporanei, provvisori, di sostituzione a breve o lungo temine (compresi i medici che frequentano il corso di formazione specifica), eseguono e rendicontano le attività relative ai test con le stesse modalità dei titolari.

Nelle strutture rese disponibili dall’Azienda Usl fanno test diagnostici, in caso di necessità, anche i medici di continuità assistenziale (ex guardia medica), i medici di emergenza sanitaria territoriale (ad esempio, nel 118), i medici della medicina dei servizi (come quelli che operano negli istituti penitenziari) e i medici impegnati nelle attività territoriali programmate.

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