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La città di Imola – legata a Pantani dal marchio Mercatone Uno, dal patron Mario Cenni e da Luciano Pezzi, il primo manager di Marco – si mobilita per provare a salvare i cimeli appartenuti al campionissimo di Cesenatico che Bolaffi metterà all’asta il prossimo 9 dicembre.

Il sindaco Panieri ha espresso “grande rammarico” per le maglie ed i trofei che finiranno all’incanto, mentre il consorzio d’imprese Confabitare lancia una raccolta fondi per acquistare gli oggetti che, per tanti anni, sono stati custoditi nell’ex sede direzionale dell’azienda di via Molino Rosso.

Bici (due particolarmente pregiate), maglie, trofei, sculture e quadri: tutto ‘battuto’ online da Bolaffi per soddisfare, in piccola parte, le richieste dei creditori dopo il fallimento dell’azienda.

Il pensiero degli imolesi va, in primis, alla maxi-biglia del Pirata visibile ancora oggi, davanti alla torre di via Molino Rosso, da quanti transitano sulla autostrada A14. E che a differenza del materiale finito all’asta, resta di proprietà della famiglia Cenni. L’idea – ha spiegato il sindaco – è quella di tenerla in città, ma non sarà semplice.

 
 
 
 

L’idea che i memorabilia della Mercatone Uno vadano al miglior offerente, in ogni caso, non piace a nessuno a Imola, dove sono sempre stati affezionati a quegli storici cimeli dell’epopea di Pantani. Ecco perché, nel frattempo, qualcuno in città si sta muovendo. Si tratta di Filippo Martini, delegato di Confabitare per Imola e circondario, che con il suo consorzio di imprese sta cercando di reperire risorse per assicurarsi almeno qualche oggetto.

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