fbpx
 
 
 
 

Piantagione di marijuana scoperta dai carabinieri di Savignano. Nei guai un cittadino albanese di 25 anni sconosciuto alle forze dell’ordine. Se fosse Narcos sarebbe la versione messicana. Ma più che una serie si adatterebbe più a una puntata pilota. Questo perché al pronti via, la neo impresa messa in piedi dal giovane, con un investimento non da poco è stata sgominata dai Carabinieri. Quando i militari dell’arma hanno varcato la soglia di casa sua, zona Felloniche a Longiano, hanno scoperto una serra con 437 piante di cannabis. E tutto l’occorrente per la coltivazione intensiva. A mettere i carabinieri sulle tracce del ragazzo sono stati gli allacci abusivi della corrente elettrica con cui il ragazzo alimentava la serra.

+++ GUARDA IL VIDEO A QUESTO LINK +++

 
 
 
 

Il ragazzo non ha saputo fornire spiegazioni circa la sua presenza in quel luogo né di quanto rinvenuto. Ma le indagini hanno fatto emergere che aveva affittato lo stabile appena 20 giorni prima. La proprietaria dei muri è risultata estranea ai fatti. Ma anche qui sono spuntati elementi interessanti. I documenti utilizzati dal ragazzo per stipulare il regolare contratto sono risultati falsi. Ha presentato un documento greco che era contraffatto.

Le piante di 30 cm di cannabis nascondono un patrimonio. Gli inquirenti stimano che ogni arbusto è in grado di produrre almeno 500 gr di fiori. Ciò si traduce in un potenziale raccolto di circa due quintali di marija pronta per lo spaccio. In euro sarebbero circa due milioni di euro di incasso. Un risultato che giustifica l’investimento iniziale in attrezzature per realizzare la serra.

Rinvenuti anche 25 gr di prodotto per la vendita, una goccia nel mare. Tra i reati contestati c’è anche il furto aggravato per aver sottratto energia elettrica che si aggiunge al reato di coltivazione si sostanze illegali. Al momento il ragazzo si trova in carcere a Forlì a disposizione della magistratura.

Se l’aver sottratto energia elettrica può aver creato facili sospetti e l’ipotesi di trovarsi davanti a un “principiante” c’è un elemento che apre altre ipotesi. Cinque i cellulari trovati e resi inutilizzabili perché immersi in acidi per impedire di ricondursi a clienti o altri anelli della catena.

Sul fatto scoperto dai carabinieri aleggia lo spettro di aver trovato la punta di un iceberg. L’Albania infatti è uno dei centri più noti per la produzione in massa di marijuana in Europa.

Sostieni livingcesenatico con una piccola donazione!

 
Anna Budini

Anna Budini

Anna Budini scopre il mondo del giornalismo nel 2004 nella redazione de La Voce di Romagna. Ha poi l'occasione di passare ai settimanali nazionali, inizia così a scrivere per Visto, ma nonostante la firma sul nazionale, scopre che la sua grande passione è la cronaca locale. Dal 2016 ha iniziato a scrivere per il Corriere della Sera di Bologna.

Inviando questo modulo acconsenti al trattamento dei dati secondo le vigenti norme di Privacy e diritto di autore. Per maggiori informazioni vai alla pagina Privacy e Cookie.

Leave a Reply