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Non paghi la quota? Allora niente luminarie. Finisce nel modo più esilarante l’annuale “colletta” dell’associazione Centro Storico per finanziare l’affitto delle luci natalizie da installare, come ogni anno, nella zona del porto, nella piazzetta delle Erbe e in via Fiorentini.

A sborsare l’obolo, come noto, tutti i gestori delle attività del centro storico che, pagando ogni anno 80 euro a testa, contribuiscono all’allestimento coreografico di una delle zone più suggestive di Cesenatico.

Quest’anno, però, sul porto canale non tira una bella aria. Il Covid ha colpito duro e la rete commerciale della città, già provata da anni di crisi, ha pagato un prezzo salatissimo all’emergenza pandemica. Con l’ingresso prima in zona gialla e poi in fascia arancione, infatti, tanti negozi sono rimasti aperti in una Cesenatico deserta senza battere uno scontrino e senza aver maturato – a differenza di bar e ristoranti – neppure il diritto di pretendere un euro di ristoro. E così, anche quel balzello da 80 euro, per molti è diventato “inopportuno”.

A questo quadretto di mestizia si saldano le polemiche fra l’associazione Centro Storico e gli operatori economici che si affacciano sulla piazzetta delle Erbe. Dopo anni di frizioni, la goccia che ha fatto traboccare il vaso è stata la scelta di pedonalizzare quest’estate via Fiorentini e, contestualmente, di spostare il mercato del lunedì sera in un’altra area. Scelte che, supportate dall’associazione Centro Storico, secondo alcuni operatori, “sono state concertate con pochi e non condivise da tutti”.

E così, nei giorni scorsi, è accaduto quello che tutti temevano. I gestori delle attività di piazza delle Erbe hanno rifiutato di versare le 80 euro e, per tutta risposta, davanti alle loro vetrine, sono state smontate le luminarie: “Le luci – ha confermato il presidente dell’associazione Centro Storico Igor Magnani – sono state installate solo nelle zone in cui l’associazione è attiva e nelle aree in cui gli associati hanno deciso di aderire all’iniziativa”. In sintesi, chi ha pagato ha avuto il suo filo di luci, chi non ha pagato è restato al buio. E, laddove le luminarie erano già state installate, ieri pomeriggio si sono presentati gli addetti smontando quattro fili di luci.

Il problema è che, alla fine, chi ci rimette è l’immagine di una porzione di centro storico che, diviso fra pagatori ed insolventi, adesso si presenta coreograficamente incompleto. Con una parte di negozi illuminati ed una parte al buio. L’effetto, insomma, è quello della “lampadina fulminata” perché non c’è coreografia senza simmetria e non c’è suggestione senza continuità. E quel cono di buio al termine di via Fiorentini, malgrado l’abete illuminato dal Comune, non passerà inosservato.

In viale Carducci, va detto, sarebbe accaduta la stessa cosa perché in tanti avevano già deciso di non versare quest’anno le 100 euro per le luminarie natalizie all’associazione Carducci Live. Ma, in quel caso, è intervenuto il Comune che, destinando una parte di risorse non utilizzate, ha coperto l’ammanco che serviva prima ancora che la polemica esplodesse.

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