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Quella del cavallo Furio non è una storia di Natale perché, purtroppo, manca il lieto fine. “Re Furio”, uno splendido purosangue inglese di 11 anni che aveva gareggiato nei più prestigiosi ippodromi d’Italia, dalle Cascine di Firenze al San Siro di Milano, due anni fa è morto di fame e sete, abbandonato a in un piccolo podere nelle campagne di Sorso.

Per sua la morte ieri sono comparsi davanti al giudice del tribunale di Sassari, Mauro Pusceddu, i due proprietari, Lisa Gavinuccia Piras, di Usini, e Manuel Puledda, sassarese.

Secondo l’accusa avrebbero “cagionato lesioni o comunque sottoposto il cavallo a comportamenti e fatiche insopportabili per le sue caratteristiche etologiche, dopo averlo abbandonato nel periodo estivo in un fondo privo di riparo e senza alcuna risorsa alimentare e idrica disponibile che gli consentisse un sostentamento sufficiente in autonomia a pascolo brado”.

 
 
 
 

A far partire l’inchiesta è stato un esposto dell’associazione Horse Angels di Cesenatico che, rappresentata dall’avvocata Silvia Ferraris, in apertura di udienza si è costituita parte civile.

L’intento dell’associazione – ha spiegato il legale – che da anni si batte contro il maltrattamento dei cavalli è quello “di portare avanti un atto di sensibilizzazione su un argomento delicato e purtroppo sempre attuale, quale è il maltrattamento degli animali”. Prossima udienza fissata per il 28 gennaio.

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