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In un’ora sola distrutti completamente sedici anni di prezioso lavoro al servizio della natura.

E’ stato un risveglio davvero amaro per Sandro Brina, creatore e gestore della sede dell’Oasi Costiera, la realtà che – per conto dei comuni di Cesenatico, Gatteo, San Mauro e Savignano – si occupa da anni di birdwatching, inanellamento, didattica, cultura, turismo ed assistenza ai volatili del nostro territorio.

Nella notte ignoti sono penetrati nella sede situata nella vecchia Strada Statale, al fianco del camping Rubicone, liberando tutti gli uccelli dalle voliere – tra cui un pregiato pappagallo dato in affidamento di recente dalla Forestale – e distruggendo praticamente tutto.

Un’azione sistematica, quasi scientifica, di demolizione di arredi, strutture e tecnologie, come se chi ha colpito volesse annientare per sempre quella realtà. Un accanimento troppo capillare, insomma, per archiviare il tutto sotto la voce “bravata”.

“Credo che questo episodio non c’entri nulla con le ricorrenti diatribe che, da sempre, ho con i cacciatori del posto – spiega amareggiato Sandro Brina – chi ha colpito l’ha fatto con un intento preciso: quello di rendere totalmente inagibile la nostra struttura. Hanno lasciato aperti i rubinetti dell’acqua per far marcire tutto e anche la macchina taglia-erba, dopo essere stata colpita con violenza, è stata compromessa mettendo sabbia negli ingranaggi. Chi ha in mente una bravata non opera con questa precisione”.

Distrutte anche tutte le voliere dove, come detto, da qualche tempo, c’era anche una spettacolare ara tropicale con ali verdi, “un esemplare che avevo avuto in affidamento dalla Forestale. Per fortuna, non ho trovato penne nei paraggi, segno che, con ogni probabilità, non gli hanno fatto del male ma, semplicemente, dopo aver reciso la rete, l’hanno fatto scappare”. Stessa sorte per gli uccellini e le galline, ritrovate nei parchi circostanti.

Durante la giornata, Sandro Brina ha ricevuto la telefonata di Luciana Garbuglia, sindaco di San Mauro Pascoli che gli ha espresso la solidarietà della sua comunità. Ma è chiaro che, dopo questo scempio, le parole non basteranno. Per ripristinare la sede dell’Oasi Costiera servirà, da subito, il supporto economico dei quattro comuni: “Spero che le amministrazioni capiscano l’importanza di questa struttura – conclude Brina – e, in questo momento così difficile, mi diano una mano concreta a ricostruire ciò che avevo creato in sedici anni di appassionato lavoro”.

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