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La situazione della pesca in Romagna è stata al centro di un’intervista doppia sui canali social di Legacoop Romagna. Mario Drudi della Coop. Casa del Pescatore di Cesenatico è stato intervistato da Emilio Gelosi insieme a Sergio Caselli di Lega Coop Er.

porto pesca spiaggia cesenatico

Premessa La pesca resta un settore fuori dai riflettori dei media nazionali. Così le vicende di un settore così importante per l’economia, anche di Cesenatico, spesso sono sconosciute. La sua portata si estende ben oltre il singolo peschereccio, ma investe anche l’indotto. E Proprio Drudi non ha mancato in più punti di intervenire toccando questi argomenti.

Critica all’Ue Gli intervistati sono stati chiamati a discutere sull’intenzione dell’Ue di ridurre le ore di lavoro in mare. Un provvedimento che ha incassato il “niet” anche dalla Regione Emilia Romagna. Sembra configurarsi una selezione dove “chi resta in piedi”, di solito chi ha più potenza economica, potrà godere di minore concorrenza. Una situazione che è già nota nel settore del tonno rosso (che in Europa non sembra all’ordine del giorno, come mai? ndr).

Drudi spiega bene la proiezione futura: “Qualcuno dovrà guardare gli altri che possono pescare”. Una frase che dice tutto.

 
 
 
 

La proposta Sul versante dei progetti di sviluppo con fondi europei ancora Drudi interviene sulla riqualificazione di ciò che ruota attorno ai porti commerciali. “Mi immagino un Feamp del futuro con cui poter riqualificare magazzini ittici e mercati ittici. Il Recovery Fund potrebbe comprendere anche il dragaggio dei porti romagnoli, ciò porta con sé tre aspetti positivi per la collettività e non solo per il settore della pesca”.

I tre aspetti di cui parla il direttore della Coop. Casa del Pescatore sono anche ambientali. Infatti portare via i fanghi sedimentati sul fondo dei canali permette di liberarsi di rifiuti speciali che di certo bene non fanno. Un intervento che aumenterebbe, si parla di qualche metro, la profondità del canale. Questo consente una sua migliore navigabilità; non di rado infatti alcune navi hanno problemi perché lo scafo tocca il fondo.

C’è un ultimo aspetto da considerare: gli allagamenti. Un canale più profondo può contenere più acqua che proviene da monte in caso di piogge intense. Si va a ridurre di molto il rischio di fuoriuscita di acqua in zona Statale con il “gioco” dei vasi comunicanti che vede al centro le porte vinciane. Anche qui una prospettiva tutt’altro che infondata visto quanto accaduto anni fa.

Per ascoltare tutta la puntata è possibile seguire questo link.

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Alessandro Mazza

Alessandro Mazza

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