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Prima un po’ di mal di gola, poi il tampone e l’esito positivo al Covid. Una storia come tante per una delle circa 250 persone di Cesenatico attualmente positive al coronavirus.

Il problema è che la persona in questione fa la parrucchiera e, prima di conoscere l’esito della sua positività, aveva già contagiato quasi tutte le colleghe.

Risultato? Il salone di parrucchiera chiuso per Covid fino al 10 gennaio e via alle procedure di tracciamento da parte dell’Ausl che hanno imposto a tutte le clienti che avevano frequentato il salone negli ultimi giorni l’isolamento domiciliare volontario per almeno due settimane.

A tal riguardo, segnaliamo la precisazione della titolare del salone che spiega come “la scelta di chiudere l’attività non sia stata imposta dall’Ausl, bensì assunta, con senso di responsabilità ed in assoluta autonomia, dalla stessa proprietà”.

 
 
 
 

Una storia come tante, si diceva, che riguarda una parrucchiera del centro di Cesenatico, nota per l’attenzione e lo scrupolo con cui ha sempre applicato tutte le procedure anti-Covid: sanificazione delle poltrone, sterilizzazione degli strumenti, cappotti e sciarpe incellophanati nelle borse isolanti. Tutto inutile.

La positività della dipendente più giovane – “che – precisano sempre dal salone – è probabile sia stata contagiata da una cliente” – ha dato il via al valzer del contagio che ha riguardato quattro delle sei lavoratrici del salone (titolare compresa). Stanno tutte bene, sono quasi asintomatiche, ma dovranno tutte sottoporsi al tampone e, nella migliore delle ipotesi, potranno tornare al lavoro non prima del 10 di gennaio.

Una storia come tante, si diceva, che riguarda una parrucchiera del centro di Cesenatico, nota per l’attenzione e lo scrupolo con cui ha sempre applicato tutte le procedure anti-Covid: sanificazione delle poltrone, sterilizzazione degli strumenti, cappotti e sciarpe incellophanati nelle borse isolanti. Tutto inutile.

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