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Circa la metà dei dipendenti della Casa protetta per anziani “Camilla Spighi” di Bagno di Romagna ha espresso la volontà di non sottoporsi al vaccino contro il coronavirus.

Il sindaco del comune romagnolo, Marco Baccini, ha confermato che si tratta di 20 membri del personale di diverse mansioni, non solo infermieri, su un totale di 38 dipendenti.

Nella giornata di ieri il primo cittadino ha inviato una lettera alla struttura comunale “con la quale li ho richiamati alla responsabilità”, ha detto Baccini.
I dipendenti hanno ora come termine l’11 gennaio per far sapere chi si vuole vaccinare e chi no, “poi prenderemo le dovute azioni, tra le quali non escludo che vi possa essere il licenziamento”, ha precisato il sindaco. “Mi metto nei panni dei familiari di quegli anziani, penso ci sia preoccupazione”, ha aggiunto.

 
 
 
 

Le dichiarazioni del sindaco di Bagno hanno ovviamente scatenato roventi polemiche visto che non esiste l’obbligo vaccinale ed il ricorso all’arma del licenziamento, da un punto di vista sindacale, non sembra praticabile.

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